Il Governo Conte ha intenzione di approvare un nuovo riordino delle carriere per valorizzare concretamente il ruolo ricoperto dalle Forze dell’Ordine italiane.
Nel programma del Governo Conte si legge che per le Forze Armate e di Polizia, nonché per i Vigili del Fuoco, saranno stanziate le risorse per un nuovo riordino delle carriere.
In effetti, in base a quanto sta emergendo in queste ultime ore dalle commissioni riunite Affari Costituzionali e Difesa - dove si sta discutendo dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del riordino delle carriere approvato dall’ultimo Governo di Centrosinistra - questa possibilità si fa sempre più concreta con il passare delle ore.
Secondo alcuni esponenti della maggioranza, infatti, risolvere alcune delle storture provocate dai decreti legislativi del maggio 2017 concernenti disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze Armate e di Polizia con un decreto correttivo è quasi impossibile; c’è chi ritiene, infatti, che considerate le “evidenti lacune del provvedimento” sarebbe meglio procedere direttamente con una nuova iniziativa legislativa.
Quindi, piuttosto che correggere l’ultimo riordino del 2017 sarebbe più utile approvarne uno nuovo così da risolvere tutti gli errori provocati dall’iniziativa legislativa del Governo di Centrosinistra.
Nuovo riordino delle carriere per Polizia e Forze Armate?
Il senatore leghista Luigi Augussori nel corso del suo intervento davanti alle commissioni riunite Difesa e Affari Costituzionali del Senato ha dichiarato che - per soddisfare le aspettative di circa 400.000 addetti delle Forze dell’Ordine e per ridare loro maggiore dignità - bisognerà partire con azioni concrete per risolvere le lacune lasciate dai precedenti Governi.
A tal proposito Augussori ha confermato di aver segnalato al Governo Conte la necessità di approvare un nuovo provvedimento di revisione generale dei ruoli; un intervento di maggiore portata rispetto a quello con cui verranno introdotti dei correttivi tecnici al precedente riordino ed in grado di dare attuazione della volontà politica di questa maggioranza.
Un nuovo riordino quindi per mantenere le promesse fatte al personale del comparto sicurezza, con il quale ci sarà la possibilità anche di cancellare uno dei provvedimenti di maggior rilievo - “ma dannoso” - approvato dalla scorsa amministrazione: l’accorpamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri, sul quale pende la questione di incostituzionalità sulla quale la Consulta dovrà pronunciarsi a breve.
Le lacune del vecchio riordino delle carriere
Davanti alle commissioni riunite è intervenuto anche il deputato Andrea Cecconi (del gruppo Misto-Maie) il quale ha fatto un elenco delle storture lasciate in eredità dal riordino voluto dal Centrosinistra.
Secondo Cecconi, il provvedimento del 2017 ha provocato diverse discriminazioni tra il personale, con un evidente sbilanciamento a vantaggio dei ruoli apicali. Senza dimenticare poi una mancata armonizzazione tra la progressione di carriera del personale civile e di quella del personale ad ordinamento militare.
Problemi che non potranno essere risolti con un mero intervento correttivo, ed ecco perché Cecconi si è unito alla richiesta del leghista Augussori sottolineando la necessità di una nuova iniziativa legislativa che disciplini in modo più adeguato la materia.
Il nuovo riordino si farà: la promessa del Governo
Del nuovo riordino delle carriere ha parlato anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni.
Questo dopo aver ricordato che lo schema correttivo al vaglio delle commissioni riunite Difesa e Affari Costituzionali ha un “carattere minimale ed essenzialmente tecnico” ha assicurato che presto il Governo chiederà la possibilità di intervenire anche sul riordino delle carriere delle Forze Armate (al momento quello su cui si sta discutendo è limitato alle Forze di Polizia).
Molteni ha poi aggiunto che dopo aver corretto le lacune del precedente riordino, è già stato concordato con i vari sindacati l’avvio di un nuovo percorso, con il quale in tempi rapidi si provvederà alla realizzazione di un intervento più organico (e finanziato con risorse aggiuntive) con il quale si punterà ad una concreta valorizzazione (non solo economica) della specificità del lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine.
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