Oggi è l’ultimo giorno per versare le imposte, che succede da domani?

Patrizia Del Pidio

1 Luglio 2024 - 16:31

Irpef, Ires e Irap scadono oggi, che succede a chi non versa o a chi paga a partire da domani? Vediamo le conseguenze per chi paga in ritardo le imposte.

Oggi è l’ultimo giorno per versare le imposte, che succede da domani?

Oggi, lunedì 1° luglio è l’ultimo giorno per versare Irpef, Ires e Irap, sia che si versi in un’unica soluzione, sia che si opti per il pagamento rateale. Da sottolineare che questa data è la scadenza per il versamento delle imposte anche per chi presenta il modello 730 senza sostituto di imposta da cui derivi un debito. Il pagamento del primo acconto 2024 e del saldo 2023, infatti, devono essere versati entro il 30 giugno di ogni anno. Cadendo quest’anno, la scadenza di domenica il termine ultimo di pagamento per le imposte è slittato al 1° luglio 2024.

Da sottolineare che le imposte possono essere versate anche entro il 31 luglio, ovvero entro il trentesimo giorno oltre la scadenza senza sanzione, ma applicando una maggiorazione dello 0,4% per gli interessi.

Altre scadenze del 1° luglio

Oggi non scade solo il versamento dell’Irpef, ma è in scadenza anche la cedolare secca sulle locazioni per la quale va versato il saldo 2023 e il primo acconto 2024.

I versamenti, sia per le imposte che per la cedolare secca, vanno effettuati con modello F24 (per chi non è titolare di partita Iva il versamento con F24 può avvenire anche in banca o presso un ufficio postale a patto di non utilizzare crediti tributari in compensazione).

In scadenza anche i versamenti per Ivie (contribuenti che risiedono in Italia, ma hanno immobili all’estero) e l’Ivafe (contribuenti che risiedono in Italia, ma hanno attività finanziarie all’estero).

Cosa succede a chi non versa le imposte entro oggi?

Come abbiamo anticipato, è possibile versare con maggiorazione dello 0,4% le imposte entro il 31 luglio. Ma cosa accade a chi versa oltre questa data? Le omissioni e i ritardi dei versamenti possono essere sanati con il ravvedimento operoso che permette di pagare una sanzione inferiore rispetto a quella prevista se fosse l’Agenzia delle Entrate a esigere il pagamento.

Si tratta, quindi, di un versamento spontaneo, anche se in ritardo, che permette di evitare le sanzioni ordinarie.

  • con il ravvedimento operoso la sanzione applicata varia in base al ritardo con cui si effettua il versamento e nello specifico:
  • con il ravvedimento sprint, entro 14 giorni dalla scadenza, si ha una maggiorazione dello 0,1% giornaliero;
  • con il ravvedimento breve, entro 30 giorni dalla scadenza, si ha una maggiorazione del’1,5%;
  • con il ravvedimento intermedio, entro 90 giorni dalla scadenza, si versa una sanzione dell’1,67%;
  • con il ravvedimento lungo, entro un anno dalla scadenza, si dovrà maggiorare l’importo del 3,75%;
  • con il ravvedimento biennale la maggiorazione per le sanzioni è pari al 5%.

Alla sanzione, poi, va sempre aggiunto anche l’importo degli interessi al tasso legale.

Per chi non versa l’imposta si configura l’omesso versamento e se a notificare l’obbligo di pagamento è l’Agenzia delle Entrate (e non ci si ravvede spontaneamente) le sanzioni sono molto pesanti e sono generalmente pari al 30% dell’imposta evasa.

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