Torna a ravvivarsi il dibattito riguardo al futuro del prezzo dell’oro in seguito della comunicazione del dato sull’IPC statunitense. Cosa aspettarsi dall’andamento di questo metallo prezioso?
L’oro, da sempre considerato un rifugio sicuro in tempi di incertezza economica, si trova di fronte a nuove sfide e opportunità in vista di un possibile cambiamento nella politica monetaria della Federal Reserve (Fed). La discussione riguardante un’eventuale interruzione delle politiche di stimolo aggressivo da parte della Fed ha suscitato un interesse rinnovato tra gli investitori in materia di asset diversificati e sicuri. In questo contesto, emerge una domanda cruciale: quali sono le previsioni per il prezzo dell’oro di fronte a un cambiamento nei venti della politica della Fed e in vista di una possibile contrazione economica globale?
Cosa aspettarsi dall’oro di fronte a questo scenario macroeconomico?
L’oro costituisce un asset complesso, soggetto a molteplici influenze di mercato. Geopolitica, domanda proveniente da attori rilevanti come Cina e India, nonché le condizioni economiche globali, sono soltanto alcuni degli elementi variabili capaci di esercitare influenza sul valore dell’oro. Attualmente, uno dei temi maggiormente dibattuti riguarda la deliberazione del FOMC in merito all’eventuale incremento del tasso di interesse, previsto per il 20 settembre, considerando i dati sull’inflazione resi noti il 10 agosto 2022. Tali dati indicano un tasso di inflazione al 3,2%, inferiore alle aspettative fissate al 3,3%, ma superiore alle rilevazioni precedenti. È ampiamente condivisa l’opinione che la Federal Reserve non procederà a ridurre i tassi di interesse nel corso del 2023 e che ll’inflazione probabilmente si presenterà più appiccicosa rispetto alla prima metà dell’anno. Proprio per tale ragione, il quadro di scenario attualmente considerato dal mercato e misurato dai «FedWatch Tool» suggerisce una certa stabilità nel livello tassi d’interessedefiniti dalla Federal Reserve. Questo potrebbe in parte esercitare pressione al ribasso sul valore del dollaro statunitense, mentre contemporaneamente potrebbe sollecitare l’incremento dei contratti futures legati all’oro. Quest’ultimi, inoltre, potrebbero ricevere un supporto positivo dall’eventuale deterioramento delle economie sviluppate, che potrebbero costringere le banche centrali a ridurre gli stessi tassi di interesse.
Oro: uno sguardo al grafico
Nonostante i recenti movimenti oscillatori, chiaramente indicativi di una forte indecisione sul mercato, il prezzo dell’oro resta nella parte alta del grafico e basta fare zoom out sul timeframe per rendersi conto della forza d’acquisto presente attualmente sulla materia prima. Attualmente il prezzo sembra intenzionato a tornare a far visita al numerario dei 1.900$, cifra abbastanza significativa nonché supporto di maggio e giugno. I massimi restano posizionati in prossimità dei 2.075$, soglia tecnica molto rilevante per gli operatori, rappresentativa di un muro d’offerta che limita la crescita del metallo prezioso ormai dal 2020.
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