Elly Schlein ha vinto le primarie ed è la nuova segretaria del Pd: addio a Renzi e Calenda, i dem faranno squadra con il M5s su guerra, salario minimo e reddito di cittadinanza?
Elly Schlein ha vinto le primarie diventando così la prima segretaria della storia del Partito Democratico. Si tratta di un risultato a sorpresa, che ha ribaltato le previsioni dei sondaggi tutti concordi nell’indicare alla vigilia Stefano Bonaccini come sicuro trionfatore ai gazebo.
Nonostante nelle Regioni del Sud ci sia stato un netto predominio di Bonaccini, alla fine Schlein è riuscita a imporsi con il 53,8% dei voti grazie a un eccezionale risultato ottenuto al Centro-Nord specie nelle grandi città; per quanto riguarda le fasce di età, la deputata avrebbe fatto il pieno soprattutto tra i giovani.
Per la prima volta nella storia delle primarie del Pd il voto nei gazebo ha ribaltato quello che è stato l’esito della prima fase riservata ai circoli, con la proclamazione di Schlein nel corso della prossima Assemblea nazionale del Pd che comunque non è a rischio.
“Possiamo dire che oggi un popolo si è riunito - è stato il commento a caldo di Elly Schlein -. Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi. È un mandato chiaro a cambiare davvero, metteremo al centro il contrasto a ogni disuguaglianze, alla precarietà e affronteremo con massima urgenza l’emergenza climatica”.
Ma cosa cambia per il Partito Democratico con la vittoria di Elly Schlein? Tra voci di scissioni - molti moderati potrebbero guardare verso Carlo Calenda e Matteo Renzi - e di un possibile patto con il Movimento 5 Stelle, vediamo che direzione potrebbe prendere il Pd con questo nuovo corso.
Come cambia il Pd con Elly Schlein
Durante queste primarie la corsa di Elly Schlein è stata sostenuta dall’ala più a sinistra del Pd che, in buona parte, guarda con nostalgia all’asse con il M5s; a prescindere da quelle che sono le posizioni della nuova segretaria, questo è un fattore di cui dovrà tenere conto durante la sua permanenza al Nazareno.
Dando uno sguardo al programma di Schlein per queste primarie - che può essere consultato tramite il box in calce all’articolo - è evidente come siano diversi i possibili punti di contatto con il Movimento 5 Stelle: su tutti la difesa del reddito di cittadinanza e la volontà di dare concretezza alla proposta del salario minimo.
Non mancherebbero però i possibili temi divisivi, come la guerra con la fornitura di armi all’Ucraina e la questione inceneritori: la nuova segretaria ha idee vicine a quelle dei 5 Stelle, ma dovrà fare i conti con quelle che sono state fino a questo momento le posizioni espresse dal Pd.
Di certo la vittoria di Elly Schlein alle primarie porterà uno spostamento del Pd verso sinistra, con una probabile chiusura definitiva a una sorta di riappacificazione con i due grandi ex Carlo Calenda e Matteo Renzi.
Chiudere la porta al terzo polo per rilanciare con convinzione l’esperienza giallorossa, potrebbe portare però a una nuova scissione visto che i restanti renziani ancora presenti nel partito potrebbero fare armi e bagagli e passare tra le fila del tandem Azione-Italia Viva.
Questa eventualità di certo potrebbe indebolire il Pd in Parlamento, dove Schlein ha fatto intendere di voler mettere in campo una opposizione dura al governo Meloni, il tutto per lanciare una sorta di volata verso le elezioni europee 2024 che saranno il primo banco di prova per la segretaria.
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