Pensioni, a maggio aumenta la minima? Facciamo chiarezza su cosa succederà davvero

Simone Micocci

21/04/2023

Aumento pensioni minime a maggio? Siamo costretti a smentire: a oggi non ci sono conferme riguardo all’imminente applicazione della rivalutazione straordinaria introdotta dalla legge di Bilancio 2023.

Pensioni, a maggio aumenta la minima? Facciamo chiarezza su cosa succederà davvero

La notizia corre sul web: sul cedolino in pagamento a maggio è in arrivo l’aumento delle pensioni minime annunciato dall’Inps con la circolare n. 35 del 4 aprile scorso.

Tuttavia, dobbiamo assumere il ruolo - spiacevole - di guastafeste, smentendo la notizia che sta circolando in queste ore: per il momento non ci sono fonti ufficiali che confermano l’applicazione degli aumenti già nel prossimo cedolino.

Presi dal dubbio che non ci fossero fonti certe riguardo all’aumento delle pensioni minime tanto conclamato in queste ore, abbiamo infatti contattato l’Inps che ha provveduto a smentire la notizia. Attenzione: questo non significa che possiamo dire per certo che gli aumenti non ci saranno a maggio, ma nemmeno possiamo essere sicuri del contrario.

Di quali aumenti si tratta?

La legge di Bilancio 2023 ha aumentato le pensioni minime prevedendo una rivalutazione straordinaria dell’1,5%. Ciò vale per tutte le pensioni d’importo inferiore a 563,74 euro, anche laddove non sia stato applicata l’integrazione al trattamento minimo (che ad esempio non scatta per coloro che hanno la pensione calcolata interamente con il sistema contributivo).

Ciò significa che l’importo della pensione minima passa da 563,74 a 572,74 euro, a fronte di un aumento di 8,46 euro mensili.

Ancora di più è stato fatto per quei pensionati che hanno compiuto i 75 anni, per i quali la rivalutazione straordinaria prevista per il 2023 è pari al 6,40%, arrivando così a sfiorare i 600 euro mensili (599,82 euro per l’esattezza) grazie a un aumento di 36,08 euro.

Tuttavia, nonostante siano stati ufficializzati dalla circolare Inps n. 35 pubblicata il 4 aprile scorso, questi aumenti fino a oggi non sono stati ancora applicati nel cedolino. Tant’è che a oggi i pensionati attendono quattro mensilità arretrate le quali, garantisce l’Istituto, verranno riconosciute in sede di prima applicazione dell’aumento in oggetto.

La stessa circolare rimanda a un successivo messaggio Inps la comunicazione riguardante al mese da quando verranno riconosciuti i suddetti aumenti. Messaggio che a oggi non c’è, ma nonostante ciò ci sono testate che hanno annunciato che la prima applicazione avverrà con il cedolino in pagamento il 2 maggio prossimo.

Aumento pensioni minime a maggio? L’Inps smentisce

Dal momento che non c’è un messaggio pubblico Inps che conferma le anticipazioni che stanno circolando in queste ore, abbiamo contattato l’Istituto chiedendo chiarimenti in merito.

La risposta è stata chiara: per il momento non ci sono conferme a riguardo, né tanto meno smentite. Il che significa che bisognerà attendere, perlomeno fino a quando il cedolino non verrà pubblicato nell’area personale MyInps.

I problemi dell’aumento delle pensioni minime

Qualche giorno fa abbiamo intervistato il segretario generale della Uil pensioni, Carmelo Barbagallo, con il quale ci siamo soffermati anche sull’argomento in oggetto, ossia sull’aumento delle pensioni minime.

Questo, pur confermando la bontà dell’iniziativa del governo, ha fatto presente alcune problematiche. Intanto il fatto che si rivolga a una platea piuttosto ristretta: d’altronde l’aumento in sé è “irrisorio” (come visto sopra si tratta di appena 8 euro in più), eccetto che nel caso degli over 75.

Senza dimenticare poi che si tratta di un aumento non strutturale, in quanto per gli over 75 non ci sono al momento le risorse per una conferma anche nel 2024 (mentre è certa la rivalutazione straordinaria del 2,7% anziché dell’1,5%).

Un altro problema riguarda proprio il pagamento: secondo Barbagallo, infatti, la colpa di questo ritardo non è dell’Inps bensì di chi ha scritto “troppo frettolosamente” la norma. Ed è lo stesso Barbagallo a indicare una data - presunta - per il pagamento degli aumenti suddetti: non a maggio, bensì solamente a luglio 2023.

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