Brutte notizie per chi ha compiuto 62 anni nel 2025. Quota 103 diventa ancora meno conveniente, ecco perché.
Andare in pensione a 62 anni di età nel 2025 è possibile, merito anche del governo Meloni che ha prorogato anche per quest’anno la misura conosciuta come Quota 103. Questa consente di smettere di lavorare all’età di 62 anni appunto, a patto però di aver maturato almeno 41 anni di contributi (da qui il nome “103”, dato appunto dalla somma tra età anagrafica e requisito contributivo). Al tempo stesso però bisogna essere consapevoli che ricorrendo a questa misura per il pensionamento anticipato si accetta che l’importo dell’assegno venga calcolato interamente con il sistema contributivo, il che rischia di essere molto penalizzante.
Soprattutto nel 2025: c’è una pessima notizia infatti per chi ricorre a Quota 103 quest’anno (e non solo), in quanto il calcolo contributivo è diventato maggiormente penalizzante rispetto allo scorso anno visto che sono entrati in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione (che varranno anche per il prossimo anno). Si tratta di quei valori che applicati sul montante contributivo - ossia sul totale dei contributi versati nel corso della carriera - restituiscono l’importo della pensione.
Per effetto di un lieve incremento delle speranze di vita, tutti i coefficienti contributivi sono peggiorati, il che significa che a parità di montante contributivo l’importo della pensione sarà più basso per chi ci andrà nel 2025 rispetto al 2024. Una beffa per coloro che, ad esempio, vorranno accedere a Quota 103, per i quali la penalizzazione per l’assegno rischia di essere ancora più severa.
Cos’è Quota 103 e regole
Quota 103 è una delle misure che il governo Meloni ha introdotto per rendere più flessibile la legge Fornero. Parte dal principio secondo cui 41 anni di lavoro sono sufficienti per andare in pensione, ma al tempo stesso per limitare i costi è stato fissato un requisito anagrafico minimo pari appunto a 62 anni.
E per scoraggiare i pensionamenti, e limitare ulteriormente le risorse, è stato anche stabilito che l’importo dell’assegno viene calcolato interamente con il sistema contributivo, anche per la parte che altrimenti sarebbe stata calcolata con il retributivo (quindi per periodi lavorati precedenti al 1996, oppure al 2012 per coloro che alla data del 31 dicembre 1995 avevano maturato 18 anni di contribuzione).
Ma non è l’unica penalizzazione prevista: ad esempio, con Quota 103 la pensione decorre molto dopo dal raggiungimento dei requisiti per effetto della cosiddetta finestra mobile che nel caso dei dipendenti del settore privato è pari a 7 mesi mentre per chi proviene dal pubblico impiego è di 9 mesi.
Inoltre, c’è un limite oltre al quale la pensione liquidata con Quota 103 non può andare ed è pari a 5 volte il trattamento minimo. Considerando il valore aggiornato nel 2025, pari a 603,39 euro, ne risulta che in ogni caso l’importo non può superare i 3.016,95 euro lordi. Laddove dal calcolo dovesse risultare un assegno più alto, quindi, la parte eccedente verrà riconosciuta solo al compimento dei 67 anni.
Sempre fino a 67 anni bisognerà poi attendere per riprendere a lavorare visto che Quota 103 non è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa con la sola eccezione della prestazione occasionale entro il limite dei 5.000 euro.
Pensione più bassa nel 2025
Come anticipato, la cattiva notizia è quella per cui essendoci un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno chi va in pensione con Quota 103 quest’anno subirà le conseguenze del taglio dei coefficienti di trasformazione per il biennio 2025-2026.
Nel caso di chi va in pensione a 62 anni, ad esempio, si è passati da un coefficiente pari al 4,882% a uno del 4,795%. Ma come questa riduzione incide sull’importo dell’assegno? Ecco una tabella che mette a confronto i valori a seconda di qual è il montante contributivo maturato nel momento del pensionamento, potendo così vedere quanto perde chi accede a Quota 103 nel 2025 rispetto a chi ne ha usufruito lo scorso anno.
Montante contributivo | Valore pensione 2024 | Valore pensione 2025 | Differenza |
---|---|---|---|
100.000 | 4.882,00 | 4.795,00 | 87,00 |
150.000 | 7.323,00 | 7.192,50 | 130,50 |
200.000 | 9.764,00 | 9.590,00 | 174,00 |
250.000 | 12.205,00 | 11.987,50 | 217,50 |
300.000 | 14.646,00 | 14.385,00 | 261,00 |
350.000 | 17.087,00 | 16.782,50 | 304,50 |
400.000 | 19.528,00 | 19.180,00 | 348,00 |
450.000 | 21.969,00 | 21.577,50 | 391,50 |
500.000 | 24.410,00 | 23.975,00 | 435,00 |
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