Perché i diamanti sono in crisi

Alessandro Nuzzo

28 Dicembre 2024 - 12:03

Un 2024 negativo per il mercato dei diamanti. I motivi sono diversi: ecco quali.

Perché i diamanti sono in crisi

Quello che sta per concludersi è stato un anno molto negativo per la vendita di diamanti grezzi. Il calo della domanda iniziato con il periodo della pandemia prosegue ancora e quest’anno si stima in un -20% dopo essere sceso del 30% nel 2023.

Il Gruppo De Beers, uno dei più importanti al mondo nella vendita di diamanti grezzi ha accumulato la più grande riserva di diamanti al mondo dalla crisi finanziaria del 2008. A dirlo il Financial Times che ha parlato di un inventario da 2 miliardi di dollari. Il calo della domanda prolungato ha costretto l’azienda a prendere provvedimento per limitare l’offerta di pietre preziose.

La produzione nelle miniere è diminuita del 20% rispetto ai livelli dello scorso anno e i prezzi dell’ultima asta sono stati ridotti. Le aste servono a vendere diamanti grezzi, ovvero quelli non lavorati e tagliati e vi partecipano circa 50 acquirenti certificati che sono poi i commercianti più potenti al mondo.

La crisi dei diamanti lo si evince anche dal fatturato del Gruppo De Beers, passato da 2,8 miliardi del primo semestre del 2023 a 2,2 della prima metà di quest’anno.

Non è l’unica azienda che sta risentendo della crisi del settore. Anche la russa Alrosa è in un momento di difficoltà amplificato anche dai blocchi imposti dal G7 dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Perché i diamanti sono in crisi

La crisi del mercato dei diamanti è dovuto in primis al calo di domanda dalla Cina, all’intensificarsi della concorrenza di pietre create in laboratorio e ancora gli effetti del lockdown.

La Cina è una delle nazioni con la maggior domanda di diamanti al mondo ma dal lockdown c’è stato un freno, sopratutto a causa della concorrenza di diamanti creati in laboratorio che simulano le pietre naturali e costano un ventesimo in meno rispetto a quelli veri. Ecco perché la domanda di pietre artificiali sta crescendo sempre di più.

Le prospettive per il 2025 parlano di una timida ripresa con le vendite globali che il prossimo anno aumenteranno di circa il 6% attestandosi sugli 84 miliardi di dollari.

Le difficoltà nel mercato dei diamanti emergono in un momento cruciale per De Beers, prossima a essere scorporata in una società indipendente dal suo proprietario Anglo American. Tuttavia, l’amministratore delegato di Anglo American, Duncan Wanblad, ha sottolineato che la debolezza generale del settore potrebbe rendere complessa una eventuale cessione.

Per contrastare il calo delle vendite, De Beers ha lanciato una nuova campagna di marketing focalizzata sui diamanti naturali, ispirandosi alle celebri pubblicità che l’hanno resa iconica nella seconda metà del XX secolo. Bruce Cleaver, CEO del gruppo dal febbraio 2023, ha annunciato l’intenzione di rafforzare gli investimenti in pubblicità e vendite al dettaglio. Il piano include l’espansione della rete globale di negozi, che passerà dagli attuali 40 a 100 punti vendita.

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