Perché il nostro futuro sarà sempre meno democratico?

Pierluigi Fagan

25 Settembre 2024 - 06:38

Il futuro oggi è ampiamente programmato da parte di chi è grado per visione, competenza complessa ed ovviamente fondi da investire, di farlo.

Perché il nostro futuro sarà sempre meno democratico?

Il futurologo americano Alvin Toffler, nel suo “Lo choc del futuro” (Rizzoli 1971) invocava un futurismo sociale - ossia impiego di strumenti di previsione democratici dibattiti sul futuro a tutti i livelli della società, scuola, fabbriche, città, nazioni, fino al mondo intero elaborazione di scenari e immagini del domani attraverso cui anticipare le conseguenze del mutamento anziché subirle.

Questo per via del duplice fatto che in un mondo complesso le determinazioni possono arrivare da ovunque essendo tutto connesso con tutto e per via del fatto che nelle nostre società la componente tecnologica va sempre più ad assumere un ruolo altamente strutturale.

Prendiamo Internet. Internet nasce usando l’infrastruttura telefonica già esistente così che, in quanto tale ovvero a livello infrastrutturale, nessuno può controllarlo. Si possono certo mettere dei firewall in entrata o uscita del traffico e l’attività di “controllo” di ciò che viaggia sulla rete sappiamo quanto è sviluppata e quanto sempre più lo sarà (S. Zuboff, Il capitalismo della sorveglianza, LUISS, 2023). Ma questo è controllo traffico, non controllo rete.
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