Il prezzo del petrolio prosegue il trend ribassista alimentato dai timori economici relativi agli Stati Uniti e alla Cina. Cosa sta accadendo sul mercato energetico?
I prezzi del petrolio continuano la brusca inversione iniziata poche sessioni dopo il boom registrato con lo scoppio del conflitto in Medio Oriente. Nella settimana di inizio novembre e in quella successiva, i prezzi dell’oro nero hanno esteso il trend ribassista, intensificando il rischio legato a una contrazione dei consumi sia in Cina che negli Stati Uniti.
In questo articolo, in collaborazione con gli esperti di XTB, analizzeremo i fattori ribassisti e le prospettive per la quotazione del petrolio.
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Prezzo del petrolio in forte discesa: cosa appesantisce le quotazioni?
Questo trend rappresenta una manifestazione totalmente contraria rispetto ai timori di sole qualche settimana fa, quando l’ipotesi di un’estensione del conflitto in Israele continuava a tenere in ostaggio il dollaro, stimolando la rimonta del prezzo delle materie prime. Le contrazioni nel livello di offerta, anticipate dagli Stati Uniti, Russia e Arabia Saudita, non sembrano essere riuscite a sostenere il prezzo del petrolio, il quale si appresta a chiudere la terza candela settimanale consecutiva in rosso, andando in piena controtendenza rispetto alle aspettative globali.
L’EIA (Energy Information Administration) statunitense prevede una contrazione dei consumi del greggio che comporterà una riduzione di 300.000 barili al giorno. Ad appesantire le prospettive economiche è stato anche il rapporto sull’occupazione condiviso nella giornata di venerdì, che ha dipinto un quadro leggermente negativo anche nel mercato del lavoro, il primo driver monitorato quando si parla di andamento economico. Allo stesso modo, serie preoccupazioni arrivano anche dalla seconda economia al mondo: la Cina, con un’esportazione di beni e servizi inferiore rispetto alle attese.
Come investire in commodities con i CFD
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Tuttavia, è importante tenere presente che investire in CFD comporta anche dei rischi significativi. La volatilità del mercato delle materie prime può portare a movimenti di prezzo repentini e imprevedibili, che possono portare a perdite considerevoli. È fondamentale avere una solida comprensione dei mercati finanziari e delle commodities, nonché adottare una strategia di gestione del rischio ben definita prima di impegnarsi in questo tipo di investimento. Inoltre, è sempre consigliabile fare riferimento a fonti affidabili e consulenti finanziari qualificati per prendere decisioni informate prima di investire in CFD su materie prime. XTB fornisce anche una serie di strumenti e risorse educative per aiutarti a prendere decisioni informate sugli investimenti su commodities. Che tu sia un investitore esperto o un principiante, XTB è in grado di soddisfare le tue esigenze e aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari.
Di fronte a uno scenario caratterizzato da forti timori, il mercato segue con attenzione le prossime decisioni provenienti da Russia e Arabia Saudita, dopo che entrambi hanno annunciato che proseguiranno imperterriti nel proprio taglio volontario della produzione. L’Arabia Saudita, per il momento, stima un taglio di 1 milione di barili al giorno a dicembre, mentre la Russia ha annunciato un taglio volontario di 300.000 barili al giorno fino a dicembre. Nel frattempo, le società petrolifere stanno subendo i primi ribassi borsistici a causa di un possibile erosione dei margini di profitto, proprio a causa di queste dinamiche di mercato.
L’interesse da parte dei Paesi esportatori nel mantenere alto il prezzo della materia prima si contrasta quindi con l’interesse degli Stati Uniti di contenere l’espansione economica, e quindi l’inflazione. Sarà interessante vedere quali risvolti potrà avere questa situazione sulle dinamiche economiche e geopolitiche.
Petrolio WTI: uno sguardo al grafico
Il prezzo del WTI, dopo aver raggiunto i $90 con la paura legata al conflitto in Medio Oriente, ha proseguito in un trend ribassista, trascinando rapidamente il valore a circa $75 in un breve periodo, in direzione dei minimi degli ultimi anni, posizionati al di sotto dei $70, zona di apparente accumulazione. Sul timeframe giornaliero, l’indicatore RSI a 14 periodi indica il raggiungimento di una zona d’ipervenduto, con un livello di 30 punti, area in cui, in passato, il prezzo del petrolio ha reagito positivamente.
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