La Cina verso l’acquisto di 15.000 tonnellate di cobalto, un record: a cosa servirà la materia prima e perché la notizia può avere ripercussioni a livello globale?
La Cina dovrebbe acquistare fino a 15.000 tonnellate di cobalto metallico dai produttori locali nei prossimi mesi e rinforzare le scorte nazionali. Si tratterebbe di una quantità record. Il condizionale è d’obbligo e la notizia è un’indiscrezione di Reuters.
In un mondo sempre più stressato dalla ricerca delle materie prime chiave per la transizione energetica e per la conquista del dominio tecnologico e militare, la notizia di movimenti cinesi balza subito in primo piano. Proprio Pechino, infatti, è il grande rivale di Usa ed Europa soprattutto nella corsa allo sviluppo economico e all’accaparramento di metalli e materiali cosiddetti critici.
L’acquisto record di cobalto della Cina mette in allerta le potenze occidentali e impatta sull’equilibrio domanda/offerta e quindi sui prezzi della materia prima.
Cina verso acquisto record di cobalto. L’impatto sarà globale
L’acquisto pianificato di cobalto da parte della Cina rappresenterebbe un grande aumento delle scorte, poiché fonti del settore affermano che l’accumulatore statale cinese – la National Food and Strategic Reserves Administration – ha già comprato 8.700 tonnellate di cobalto metallico l’anno scorso.
Gli acquisti attuali potrebbero compensare parte del surplus del mercato quest’anno e “potrebbero essere fino a 15.000 tonnellate, il massimo che ricordo in una gara d’appalto”, ha riferito a Reuters una delle fonti a conoscenza della questione e rimasta anonima.
La Cina domina la lavorazione del cobalto, la maggior parte del quale proviene dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove è un sottoprodotto della produzione di rame. In forma metallica viene utilizzato nell’industria della difesa e aerospaziale e anche nei magneti per la comunicazione.
Le indiscrezioni hanno affermato che parte del cobalto acquistato dalla National Food and Strategic Reserves Administration potrebbe essere utilizzato per attrezzature militari. Una seconda fonte a conoscenza della questione ha dichiarato però che non sarebbe stato ancora raggiunto alcun accordo tra l’immagazzinatore statale cinese e i produttori locali.
Oltre agli obiettivi strategici cinesi sull’uso della materia prima, a interessare il mondo è anche l’effetto di un acquisto così grande sui prezzi globali. Fonti del settore affermano che i piani della Cina di acquisire 15.000 tonnellate di cobalto ridurrebbero quest’anno il surplus sul mercato a circa 20.000 tonnellate. Ciò si confronta con surplus di circa 11.000 e 16.000 tonnellate rispettivamente nel 2022 e nel 2023 ed esclude gli importi acquistati dalla Cina per le sue scorte in quegli anni, sulla base di una ricerca degli analisti di Macquarie.
“Ciò allevierà un po’ la pressione sui prezzi del cobalto, ma non farà molta differenza in un mercato con un eccesso di offerta, date le quantità in uscita dal Congo”, ha detto una fonte del settore.
Secondo Darton Commodities, lo scorso anno le forniture del Congo ammontavano al 77% del totale mondiale, pari a oltre 170.000 tonnellate.
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I produttori cinesi di cobalto non sono però sembrati turbati dall’eccesso di offerta e dal crollo dei prezzi, e alcuni sostengono di beneficiare del sostegno statale per un settore considerato vitale per l’industria cinese dei veicoli elettrici e per la transizione energetica.
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