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Perché la prossima crisi di Wall Street partirà dalle banche

Claudia Cervi

5 Ottobre 2023 - 16:47

Le banche iniziano a temere la politica restrittiva della Fed e gli effetti a catena sui propri bilanci (non compensati dagli alti margini). Ecco perché la prossima crisi partirà da questo settore.

Perché la prossima crisi di Wall Street partirà dalle banche

La prossima crisi di Wall Street partirà dalle banche. L’evento scatenante è l’aumento dei tassi di interesse che, con mesi di ritardo, sta mettendo a dura prova il settore finanziario e l’intera economia.

Dopo 15 anni di tassi artificiosamente bassi, il passaggio a una realtà in cui il costo del denaro resterà alto a lungo suscita preoccupazioni e incertezze nei mercati finanziari, ma il problema va ben oltre la volatilità delle borse.

Aumenta il rischio per il settore bancario

Sono diversi i settori dell’economia esposti al rischio dei tassi di interesse più alti, ma quello bancario è uno dei più vulnerabili. Un aspetto cruciale da approfondire da parte del trader italiano interessato ad esporsi sul mercato USA che, compatibilmente con la propria strategia di investimento e profilo di rischio, può decidere di evitare alcuni comparti specifici oppure di andare short, puntando così sul ribasso delle quotazioni.

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Già un primo segnale di difficoltà è arrivato all’inizio di quest’anno con il fallimento di alcune banche regionali americane (tra cui la Silicon Valley Bank), che avevano accumulato troppo debito pubblico a lungo termine, costringendole a vendere tali attività in perdita a causa della corsa ai depositi.

Nel secondo trimestre, le perdite non realizzate nei bilanci delle banche sono aumentate dell’8,3%, raggiungendo la cifra impressionante di 558,4 miliardi di dollari, secondo la Federal Deposit Insurance Corp. Gran parte di queste perdite è attribuibile ai titoli del Tesoro detenuti fino a scadenza, il cui valore è stato drasticamente ridotto a causa dell’aumento dei tassi di interesse.

Questa situazione è destinata a peggiorare ulteriormente, con nuovi aumenti dei tassi. Quando il capitale delle banche è sotto pressione, qualsiasi debolezza diventa ancora più problematica. In caso di ulteriori perdite, le banche potrebbero essere costrette a emettere nuove azioni, diluendo il valore di quelle esistenti e mettendo ulteriormente sotto pressione il settore. Questa situazione si è già riflessa nelle azioni bancarie, con una flessione dell’ETF SPDR S&P Bank di quasi il 30% dal picco di febbraio e del 40% dal record di fine 2021.
Osservando il grafico dell’ETF, si nota il rischio potenziale di una ulteriore discesa del 20%, fino al test della trendline che sale dai bottom del 2009.

ETF SPDR Bank ETF SPDR Bank Fonte Tradingview

Picco dei tassi e stabilità finanziaria

L’attuale fase di rialzo dei tassi di interesse sta sollevando preoccupazioni per la stabilità del settore bancario negli Stati Uniti. Un report del Social Science Research Network (“Monetary Tightening and US Bank Fragility in 2023: Mark-to-Market Losses and Uninsured Depositor Runs?”) ha identificato 186 banche a rischio di fallimento o collasso a causa dell’aumento dei tassi e dei depositi non assicurati. Questo scenario potrebbe innescare un effetto domino, mettendo in pericolo altre istituzioni finanziarie e portando a una stretta creditizia che ostacolerebbe l’accesso al credito per imprese e consumatori, rallentando la crescita economica. Inoltre, una corsa agli sportelli presso queste banche vulnerabili potrebbe diffondersi, minacciando la fiducia nel sistema bancario e potenzialmente innescando una recessione o una crisi finanziaria. La situazione richiede un’attenzione urgente per evitare un impatto negativo sull’economia nel suo complesso.

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*Gli investimenti in titoli e altri strumenti finanziari comportano sempre il rischio di perdita del capitale.

Conseguenze sui mercati: previsioni per l’indice S&P 500

La crisi del settore bancario potrebbe trascinare al ribasso l’intero mercato rappresentato dall’indice S&P 500. Sotto il profilo grafico, l’indice benchmark di Wall Street ha già completato un testa e spalle ribassista con la violazione della neck line a 4.350 punti. Prima di raggiungere il target della figura (a 4.050-4.075 punti), i prezzi potrebbero tentare un pull back verso 4350, testando dal basso la neck line. Solo il ritorno in pianta stabile sopra 4.350 scongiurerebbe la realizzazione di questo scenario, favorendo un recupero verso i 4.440 punti.

Grafico indice S&P 500 Grafico indice S&P 500 Fonte TeleTrader

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