L’embargo europeo e il price cap imposto dal G7 stanno influenzando i prezzi del petrolio Brent. Vediamo una strategia operativa con i Turbo Certificates di Bnp Paribas.
I prezzi del petrolio continuano a salire per la seconda sessione consecutiva, riflettendo l’ottimismo sulla ripresa della domanda cinese. Ieri sera il Brent è salito a 83,50 dollari al barile con un aumento del 2,4%, mentre il Wti è aumentato di oltre il 2,8% a 76,50 dollari. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (EIA) nel 2023 la metà della crescita della domanda globale di petrolio arriverà dalla Cina, dove anche la domanda di carburante per aerei sta aumentando.
Ci sono poi altri fattori che stanno influenzando i prezzi del petrolio, spingendo al rialzo le quotazioni: il terremoto in Turchia e le sanzioni occidentali alla Russia.
Il recente terremoto in Turchia ha interrotto le operazioni al terminal petrolifero di Ceyhan, che ha una capacità di esportazione fino a 1 milione di barili di petrolio al giorno. Anche il nuovo embargo europeo entrato in vigore il 5 febbraio sui prodotti energetici raffinati russi ha un impatto sui prezzi.
Ricordiamo poi che le sanzioni occidentali sulle esportazioni russe includono anche il divieto europeo alle importazioni via mare di combustibili grezzi e raffinati e il price cap imposto dal G7. Quest’ultimo limite in realtà viene aggirato da Mosca che vende i suoi prodotti ai mercati asiatici, come India e Cina che acquistano petrolio russo a prezzi molto convenienti (a 49,48 dollari al barile rispetto agli 83 dollari al barile del Brent). Una volta raffinato, viene spedito ai mercati occidentali.
Le linee guida dell’Unione Europea suggeriscono che l’India sta probabilmente operando in conformità alle regole. Quando il petrolio greggio russo viene raffinato in un Paese esterno al blocco UE, come l’India, i prodotti finiti possono essere consegnati nell’UE poiché non sono considerati di origine russa.
Nel frattempo, vediamo di seguito come operare sul petrolio Brent con un Turbo Certificates di Bnp Paribas.
Analisi tecnica sul petrolio Brent: strategie operative
I prezzi del petrolio Brent sono rimbalzati energicamente dopo il test a circa 80 dollari della base del banner disegnato dai minimi di dicembre. Per i prezzi questo potrebbe significare un allungo in direzione della resistenza statica a 89 dollari e più sopra di target posizionati tra 90 e 93 dollari. In corrispondenza di quest’ultimo livello si trova un’importante area volumetrica che potrebbe attirare i corsi nelle prossime sedute. L’incapacità di superare area 86,50-87 potrebbe invece favorire nuovi cali verso i minimi di dicembre a 75,80 dollari e più sotto verso area 70.
Petrolio Brent, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Sintetizziamo di seguito i livelli da monitorare per la nostra strategia:
Trigger: livelli attuali
Primo target: 89 dollari
Secondo target: 93 dollari
Stop loss: 79 dollari
Petrolio Brent: strategie operative con i Turbo Certificates di Bnp Paribas
Sul petrolio Brent ipotizziamo una strategia «long» dai livelli attuali con stop loss localizzato a 79e obiettivo a 89 e 93 dollari.
Per questa strategia, si adatta il certificato Turbo Long di Bnp Paribas con ISIN NLBNPIT1KRM9 e leva 3,49.
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