Il prezzo del Bitcoin ha accentuato la discesa sotto i $4.000. Secondo alcuni esperti sta per diventare una criptovaluta priva di valore
Il prezzo del Bitcoin è crollato ancora una volta, scrivendo la parola fine su quel tentativo di recupero messo in atto nelle prime due giornate di dicembre.
La quotazione della criptovaluta più famosa al mondo si è inabissata nuovamente sotto i $4.000, gettando nuove ombre sulla tenuta dell’intero comparto virtuale.
Le strette dei regolatori e la rottura ribassista di livelli chiave sono stati additati come le principali cause che a novembre hanno determinato il tonfo del prezzo del Bitcoin e, di conseguenza, quello dell’intero settore. Per alcuni osservatori, presto BTCUSD non avrà più alcun valore.
Il prezzo del Bitcoin non varrà più nulla
Dopo aver archiviato in rosso anche il mese di novembre, il prezzo del Bitcoin ha bruciato un altro 8% nella giornata di ieri, lunedì 4 dicembre, inabissandosi su minimi di $3.790 circa secondo i dati di CoinDesk.
Un andamento decisamente debole, che mal si è confrontato con le strabilianti performance registrate dalla quotazione nello stesso periodo dello scorso anno.
All’inizio di dicembre 2017 il prezzo del Bitcoin ha ingranato la marcia, iniziando a macinare guadagni da record. La conquista dei $10.000 è stato soltanto un primo passo verso mete più ambiziose: l’ultimo mese dell’anno si è rivelato fenomenale per BTCUSD che nelle battute finali è riuscito ad avvicinarsi persino ai $20.000.
Da quel momento in poi, però, l’intero mercato delle criptovalute ha smesso di puntare in alto. Il 2018 non è risultato particolarmente clemente e, soprattutto con l’arrivo della stagione autunnale, la capitalizzazione complessiva del settore si è ridotta notevolmente.
(La quotazione BTCUSD dalla fine del 2017 ad oggi)
Rispetto ai suoi massimi storici, il prezzo del Bitcoin ha perso l’80% del suo valore. Non è andata certamente meglio al resto del comparto che ha seguito nel baratro BTCUSD registrando flessioni da record.
In realtà a spaventare non è stato tanto il tonfo delle quotazioni, quanto la progressiva riduzione dei volumi di trading a 24h che dall’inizio dell’anno ad oggi sono diminuiti del 56%.
Secondo Atulya Sarin, docente di finanza della Santa Clara University, il BTC è entrato ormai in una spirale distruttiva che lo porterà a non valere più nulla. Il motivo? Il prezzo del Bitcoin è sceso sotto il costo stimato delle attività di mining. In altre parole creare un BTC non conviene più: il progressivo allontanamento del player spingerà la quotazione sempre più in basso.
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