Il prezzo del gas scende, ma il calo durerà? Ci sono almeno 3 motivi per temere un rialzo del costo del carburante, che preoccupano l’Europa e l’Italia stessa.
Il prezzo del gas viaggia decisamente su livelli bassi: sul benchmark olandese di riferimento europeo il combustibile costa sui 36 euro per megawattora.
La buona notizia, però, è costellata di incertezza che non lascia completamente tranquilla l’Europa. Il 2023, infatti, è considerato un anno ostico e volatile, con previsioni che ancora prospettano potenziali prezzi in aumento.
Il messaggio dall’Agenzia internazionale dell’energia è chiaro: i mercati globali del gas si stanno gradualmente riequilibrando, ma dovrebbero rimanere tesi quest’anno. I mercati del gas europeo e globale hanno subito un grave shock di offerta nel 2022, quando la Russia ha ridotto dell’80% le consegne di gas all’Unione europea, innescando una crisi energetica mondiale.
Il clima mite, un aumento delle esportazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) e un forte calo della domanda di hanno contribuito ad attutire lo shock lasciando lo stoccaggio europeo pieno al 60%. I prezzi del gas sono così gradualmente calati. Ma durerà? Ci sono almeno 3 motivi per preoccuparsi, anche in Italia.
1. Tutti vogliono il Gnl: quale impatto sul prezzo del gas
Il Gnl ora rappresenta i due terzi delle importazioni di gas in Europa, soddisfacendo circa un terzo della sua domanda di gas durante la stagione di riscaldamento 2022/23. Le importazioni europee di Gnl sono aumentate del 25%, o 20 miliardi di metri cubi durante la stagione di riscaldamento, con gli Stati Uniti che forniscono oltre il 45% dell’offerta incrementale.
Tuttavia, si prevede che la fornitura globale di Gnl aumenterà di appena il 4% nel 2023, il che non sarebbe sufficiente a compensare la prevista riduzione delle forniture di gas convogliate dalla Russia all’Europa.
Nel frattempo, le importazioni cinesi di Gas naturale liquefatto, che sono diminuite del 20% nel 2022, consentendo maggiori flussi verso l’Europa, si sono riprese a marzo, sostenute da una maggiore domanda interna. Gli afflussi di Gnl in Cina dovrebbero aumentare del 10-15% rispetto al 2022.
I consumi asiatici e la ripresa della Cina dall’era Covid, guidata dal settore industriale, saranno fondamentali per il mercato. L’AIE prevede che la domanda di gas in India aumenterà del 4%, dopo un calo dovuto all’aumento dei prezzi nel 2022. L’Asia può scomporre l’equilibrio domanda/offerta e mettere l’Europa sotto pressione.
2. Clima avverso
Secondo l’AIE, le migliori prospettive per i mercati del gas nel 2023 non sono una garanzia contro la volatilità futura e l’offerta globale di gas è destinata a rimanere limitata nel 2023, con l’equilibrio globale è soggetto a una gamma insolitamente ampia di incertezze.
Tra queste incertezze c’è quella meteorologica. Un’estate secca e senza piogge, infatti, potrebbe colpire l’Europa e spingere in alto le temperature, con maggiore bisogno di azionare condizionatori (e quindi più domanda di gas). Senza contare che con meno piogge l’energia idroelettrica ne risentirebbe, con minori livelli di produzione.
3. Attenzione ai consumi
Il consumo di gas europeo è diminuito del 16% per il periodo di riscaldamento invernale del 2022 e ha segnato il calo più netto in termini assoluti per qualsiasi inverno nei record dell’AIE.
Tuttavia, i fattori meteorologici hanno rappresentato solo il 40% del calo della domanda nella regione. Altri elementi includevano politiche di risparmio di gas, cambio di carburante e aumento dei prezzi dell’energia. Con un calo generali dei prezzi, il consumo può trovare una nuova spinta e aumentare, facendo pressione sulla domanda e trainando in alto i costi.
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