Prezzo del gas, buone notizie per l’Europa ma con un’allerta

Violetta Silvestri

24/02/2024

Il prezzo del gas scende e si avvicina ai livelli pre-crisi: questa è una buona notizia per l’Europa, ma rimane l’allerta per i prossimi mesi.

Prezzo del gas, buone notizie per l’Europa ma con un’allerta

Il prezzo del gas scende ancora e lascia ben sperare i consumatori europei.

I futures del gas naturale olandese, riferimento per l’Europa, sono diminuiti di oltre l’8% questa settimana, e hanno chiuso sotto i 23 dollari per megawattora venerdì 23 febbraio, avvicinandosi ai livelli di pre-crisi energetica di maggio 2021, quando la Russia iniziò a fermare i flussi di gas verso il vecchio continente.

Il calo dei prezzi europei evidenzia una situazione di approvvigionamento soddisfacente – i siti di stoccaggio sono ancora pieni per circa il 65%. I costi, però, stanno diminuendo anche in Asia. Gli acquirenti asiatici si stanno rivolgendo al gas naturale liquefatto, intercettando così l’offerta da cui dipende l’Europa. Per questo, resta alta l’allerta sul mercato del gas in Europa.

Prezzo del gas verso livelli pre-crisi: i motivi del calo

Il prezzo del gas europeo è sceso a un livello visto l’ultima volta prima che la Russia iniziasse a ridurre le forniture nel 2021, offrendo la speranza che la crisi energetica che ha travolto la regione negli ultimi tre anni possa finire.

Le ingenti importazioni di Gnl, il clima caldo e la riduzione della domanda in seguito ai prezzi elevati negli ultimi anni hanno contribuito a mantenere il gas immagazzinato negli impianti di stoccaggio sotterranei dell’Ue a livelli storicamente elevati durante questo inverno, esercitando pressioni sui prezzi.

Gli impianti europei di stoccaggio del gas hanno attualmente una capacità del 64,7%, con la Germania al 71,2%, l’Italia al 59,2% e la Francia al 48,4%. Le previsioni a breve termine prevedono un leggero aumento della domanda di riscaldamento a causa del clima più freddo nell’Europa nordoccidentale previsto fino alla fine di febbraio.

Attenzione a questo fattore: il prezzo del gas può salire

Il calo del prezzo del gas potrebbe portare a un aumento della domanda in Asia, suscitando preoccupazioni sulla fornitura di Gnl.

Nonostante i flussi di gas stabili verso l’Europa, Paesi come Cina, India e Tailandia stanno aumentando i loro acquisti di Gnl. Inoltre, le interruzioni non pianificate in Norvegia rimangono un fattore di rischio per il mercato.

“Attualmente l’Europa dipende fortemente dal gas naturale liquefatto, e quello che stiamo osservando è che con il calo dei prezzi del gas europeo, l’Asia inizia ad attrarre più Gnl”, ha affermato Marco Saalfrank, responsabile del Merchant Trading per l’Europa continentale presso la società di servizi e trader svizzera Axpo Solutions AG.

Secondo BloombergNEF, il Gas naturale liquefatto proveniente dagli Stati Uniti, uno dei principali esportatori, è più redditizio per l’Asia nei mesi di aprile, maggio e giugno.

“A lungo termine non è stato acquistato abbastanza Gnl. Il Gnl è una cosa globale, se si verifica un altro picco da qualche parte, se l’Asia aumenta in termini di domanda, siamo sempre dietro il treno”, ha affermato Jörg Selbach-Röntgen, amministratore delegato di MET Germany GmbH.

Fino a quando la nuova produzione di gas naturale liquefatto non sarà avviata dal Qatar e dagli Stati Uniti nel 2026, la domanda mondiale di gas continuerà probabilmente a superare l’offerta, secondo Tom Marzec-Manser, responsabile dell’analisi globale del gas presso l’ICIS.

“È un po’ troppo presto per dichiarare finita la crisi energetica”, ha detto. “Abbiamo ancora uno squilibrio globale tra domanda e offerta di gas...quindi sarà dopo il prossimo inverno che avremo maggiore fiducia che l’estrema volatilità degli ultimi anni sia davvero finita”.

Le previsioni a breve termine prevedono un leggero aumento della domanda di riscaldamento a causa del clima più freddo nell’Europa nordoccidentale previsto fino alla fine di febbraio.

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