Il prezzo del gas è in calo e i fattori da considerare sono diversi: l’Europa è finalmente fuori da ogni pericolo di crisi? Cosa monitorare e quali previsioni per il futuro?
Il prezzo del gas nel benchmark olandese viaggia in calo, con una maggiore offerta dalla Norvegia e scorte elevate che pesano sul mercato e quindi sulle quotazioni, in diminuzione.
La crisi dell’impennata dei prezzi sembra davvero essere stata superata in Europa, con prospettive che si muovono caute, ma su un terreno più rassicurante fatto di un mix di fonti energetiche ampio, maggiore acquisti di Gnl e di rigassificazione, attenzione ai consumi e ormai minima dipendenza dalla Russia.
Al momento in cui si scrive, il prezzo del gas TTF olandese con consegna il mese prossimo è poco più di 29 euro per megawattora: il trend del calo sarà duraturo? I fattori da considerare.
Il prezzo del gas è in calo per questi motivi
I futures sul gas naturale in Europa si sono attestati su circa 32 euro per megawattora a metà luglio, dopo essere scesi di circa il 10% nella prima settimana del mese, evidenziando il più grande calo settimanale da maggio, grazie a domanda debole e scorte elevate.
Lo stoccaggio di gas in Europa è pieno quasi all’80%, superiore a un precedente riempimento medio di 10 anni di appena il 60%. Allo stesso tempo, la domanda di gas naturale continua a diminuire nell’Ue, in calo del 18% nel primo trimestre del 2023 e del 22% a maggio, in particolare dal settore industriale che ha registrato un -19% nel primo trimestre e -25% a maggio, secondo ai dati di Bruegel.
L’Ue ha concordato una riduzione volontaria della domanda di gas naturale del 15% fino a marzo 2024, mentre le spedizioni record di Gnl dagli Stati Uniti e l’aumento delle forniture da Norvegia, Algeria e Qatar hanno contribuito a compensare i minori flussi dalla Russia.
“Ci stiamo avvicinando al punto in cui i produttori di energia elettrica alimentati a gas non dovranno più temere troppa concorrenza da parte dei fornitori di gas”, hanno affermato lunedì gli analisti di Engie EnergyScan in una nota di mercato. “La debole produzione di energia rinnovabile (che è il caso ora) li spingerà ancora nel mercato del gas, ma non avranno bisogno di fare offerte eccessive per acquisire quel gas”, secondo gli esperti.
Previsioni prezzo gas in Europa: a cosa fare attenzione?
Secondo l’analisi di Trading Economics il gas naturale dell’Ue dovrebbe essere scambiato a 36,36 EUR/MWh entro la fine di questo trimestre. Guardando al futuro, la stima è di 46,58 tra 12 mesi.
L’esperto di energia Michele Nicolazzi, in una analisi per Ispi ha sottolineato che “Detto che i consumi saranno funzione di clima, il prezzo sarà molto questione di Cina; e poi anche di Henry Hub, e dunque di prezzo americano. Henry Hub oggi si mantiene decisamente basso; ma se l’economia dovesse riprendersi e uscire dalla stagnazione della produzione industriale sofferta negli ultimi mesi e/o la produzione shale dovesse calare, il prezzo potrebbe risalire, senza aiuti asiatici, anche solo per ragioni di mercato interno”.
Ci sono, in sostanza, delle incognite che non lasciano intravedere una chiara traiettoria dei prezzi del gas. Secondo Nicolazzi, clima nella norma e Stati Uniti e Cina in rallentamento giustificano il caso base a 48 euro per megawattora; se però mettete insieme gelo e Henry Hub che sale per motivi di mercato interno e la Cina che torna alla crescita pre-Covid, e fa a sua volta da ricostituente per Henry Hub, allora può accadere che i prezzi superino la soglia dei 125 euro/Mwh.
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