Il prezzo dell’oro alle prese con il coronavirus: la quotazione sta di nuovo guadagnando terreno. Sarà il momento di comprare?
Il prezzo dell’oro è tornato a scambiare in rialzo grazie al coronavirus e al sentiment di avversione al rischio che è tornato a fare capolino sui mercati.
Nella mattinata di oggi, venerdì 6 marzo, l’azionario è nuovamente crollato: le perdite dell’Asia (ispirate dall’affondo di Wall street) si sono presto estese all’intera Europa e hanno trascinato nel baratro anche la Borsa Italiana.
Come di consueto, il prezzo dell’oro ha imboccato il senso di marcia opposto e ha premuto sul pedale dell’acceleratore. Secondo alcuni osservatori, questo potrebbe essere il momento giusto per comprare.
Prezzo oro vola con coronavirus: comprare sì o no?
Il metallo prezioso è sempre stato considerato un vero e proprio bene rifugio, ossia un asset al quale rivolgersi per tutelarsi in momenti di profonda incertezza come quello attuale.
Tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno l’influenza polmonare partita dalla Cina è diventata una vera e propria epidemia che ha già ucciso più di 3.000 persone in tutto il mondo.
Immediata la reazione dei mercati, con l’azionario e il petrolio a perdere ampio terreno, e con il prezzo dell’oro a sfruttare invece tutti i timori generalizzati.
Già il 2019 si è rivelato un anno positivo per la quotazione aurea, decollata da quota $1.300 a quota $1.500. Nel 2020 però le cose sono migliorate ancora grazie al coronavirus.
Il bene rifugio ha nuovamente imboccato la via del rialzo riportandosi sui massimi di sette anni oltre i $1.600 l’oncia. Tutto ciò ha condizionato sia le scelte degli investitori sia quelle dei semplici consumatori.
Da un lato, alcuni hanno scelto di vendere parte dell’oro detenuto in casa per ricavare denaro sfruttando la salita delle quotazioni. Dall’altro invece i player di mercato hanno dato il via a una vera e propria corsa al bene prezioso.
Questo per molti è stato il momento perfetto per comprare: la resilienza del metallo nei confronti della volatilità di mercato, la possibilità di diversificare il proprio portafogli e la necessità di fare maggior riferimento ai beni rifugio in una fase di profonda incertezza hanno condotto gli investitori verso la materia prima.
Il rally del prezzo dell’oro è stato evidente nell’intero comparto materie prime, che ha dovuto fare i conti anche con il tracollo del petrolio, giù del 20% dall’inizio dell’anno a oggi. Secondo i più ottimisti, tra l’altro, le cose continueranno a migliorare per il metallo prezioso.
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