Proroga smart working per chi ha figli Under 14: novità Milleproroghe

Antonio Cosenza

24/12/2020

Decreto Milleproroghe: nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri spunta il rinvio del termine entro cui i lavoratori con figli Under 14 possono chiedere di lavorare in smart working.

Proroga smart working per chi ha figli Under 14: novità Milleproroghe

Milleproroghe, novità per lo smart working: slitta ancora il termine entro il quale i lavoratori con almeno un figlio Under 14 possono richiedere di lavorare da remoto.

Il Decreto Milleproroghe non rinvia il termine dello Stato d’emergenza ma interviene su diverse misure a questo collegate; tra queste troviamo appunto lo smart working per chi ha figli Under 14, sulla base delle regole dettate dal Decreto Rilancio (poi modificate dal Decreto Legge 111/2020).

Rispetto all’ultima bozza, quindi, il testo del Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri proroga di qualche altro mese il diritto per alcuni lavoratori dipendenti di richiedere di lavorare in smart working; per il momento, infatti, la scadenza era fissata al 31 gennaio 2021, termine dello Stato di emergenza.

Smart working con figli Under 14: nuovo termine fissato al 31 marzo 2021

Nel testo del Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri c’è spazio anche per i lavoratori con figli con meno di 14 anni che - per esigenze familiari - potrebbero preferire il lavoro in smart working.

Nel dettaglio, si prevede che anche dopo il 31 gennaio continui il diritto dei genitori con figli Under 14 di chiedere lo smart working; nel dettaglio, questa modalità di lavoro sarà un diritto per alcuni fino - ma non oltre - il 31 marzo 2021.

Anche in caso di una proroga dello Stato di emergenza, quindi, servirà un altro provvedimento per rinviare ulteriormente il diritto allo smart working.

Smart working fino al 31 marzo: chi ne ha diritto

Come anticipato, il diritto allo smart working è riservato ad alcuni lavoratori. Va detto, infatti, che non è sufficiente avere almeno un figlio minore di 14 anni per avere diritto di svolgere il lavoro agile.

Il Decreto Rilancio ha previsto delle regole ben precise a riguardo. Nel dettaglio, le condizioni da soddisfare per avere diritto allo smart working sono le seguenti:

  • nel nucleo familiare non deve esserci un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito;
  • nel nucleo familiare non deve esserci un genitore non lavoratore.

Questo significa, che non se ne può fare richiesta qualora l’altro genitore sia stato sospeso - o in riduzione di orario - a causa degli ammortizzatori sociali (vedi, ad esempio, la cassa integrazione) sia ordinari che introdotti specificatamente per Covid.

Va detto, inoltre, che il diritto allo smart working coinvolge solamente coloro che sono titolari di un lavoro dipendente con l’esclusione quindi dei Co.Co.Co. (collaboratori coordinati e continuativi), come pure di stagisti e tirocinanti.

Ricordiamo però che a quanto stabilito dal Decreto Rilancio, approvato in un periodo in cui tutte le scuole erano chiuse, si aggiungono le disposizioni previste dal Decreto Legge 111/2020 entrato in vigore il 9 settembre. Questo, infatti, adegua quanto previsto dal Decreto Rilancio con la riapertura delle scuole: si legge che solo i genitori con figli al di sotto dei 14 anni che vengono messi in quarantena della ASL a seguito di un contatto - avvenuto a scuola - con una persona positiva al Covid hanno diritto allo smart working.

Si ricorda, comunque, che con la proroga dello Stato di emergenza al 31 gennaio 2021 restano in vigore anche le regole dello smart working semplificato; è più semplice, quindi, per il datore di lavoro comunicare quali sono i lavoratori che sono da remoto.

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