Il dollaro continua ad apprezzarsi mentre le banche centrali globali iniziano a modificare congiuntamente la propria politica monetaria. Cosa potrebbe accadere al valore del DXY (dollar index)?
Il mercato valutario sta attraversando un momento tecnico particolarmente difficile da interpretare, a causa dell’incongruenza fra le politiche monetarie delle banche centrali globali. I recenti rialzi del dollaro, da cosa derivano? Ha senso aspettarsi una prosecuzione di questa tendenza?
Un primo elemento su cui discutere potrebbe arrivare dal Giappone, nello specifico dalla Banca del Giappone, che dopo quasi due decenni ha dichiarato la sua intenzione di alzare i tassi d’interesse. Questo rappresenta un forte punto d’interruzione rispetto alla politica monetaria a cui ognuno di noi si era abituato da parte del Giappone e segnerebbe la fine dell’eclettica strategia del controllo della curva dei rendimenti, che ha reso la Banca del Giappone un vero e proprio caso di studio. Lo yen ha iniziato a deprezzarsi, lasciando spazio al dollaro di avanzare. In Cina, è interessante notare da un punto di vista tecnico che il dollaro è salito al di sopra del limite di 7,20 CNY che ha funzionato da resistenza quest’anno.
La Svizzera invece si muove in contropiede rispetto al resto del mondo e, con una mossa inaspettata, ha tagliato il livello dei tassi. È stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, una saetta che spezza in due le aspettative e che fa riflettere sulle future scelte di politica monetaria dei colleghi Europa e Stati Uniti, essendo stata la prima banca centrale del G10 a tagliare i tassi d’interesse. [...]
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