Cosa sta succedendo al mondo del lavoro? Non è solo colpa dell’intelligenza artificiale, ecco quali lavori sarebbero a rischio secondo Giancarlo Marcotti, intervenuto sul canale YouTube di Money.it.
Quali lavori sono a rischio con l’avvento dell’intelligenza artificiale? Una domanda di grandissima attualità visto il periodo di grande cambiamento che stiamo vivendo, una sorta di rivoluzione paragonabile a quella dell’avvento del web 2.0.
Non è solo l’intelligenza artificiale che sta cambiando una buona fetta del mondo del lavoro, ma la tecnologia in generale con diverse figure professionali che sarebbero a rischio di fronte a questi grandi cambiamenti.
Un sentore questo confermato anche da Giancarlo Marcotti, l’esperto finanziario che è stato l’ospite della puntata Un futuro senza lavoro? andata in onda sul canale YouTube di Money.it.
Il primo caso che è stato tirato in ballo è quello del settore bancario, con migliaia di persone che negli Stati Uniti - ma anche in Europa - sarebbero a rischio di perdere il proprio posto di lavoro.
“È vero che, vedendo anche le pubblicità, sembra che le banche siano alla ricerca di personale - ha spiegato Marcotti -, ma nella realtà vogliono personale giovane, più giovane meglio è nel senso senz’altro meno che trentenni. Ecco perché ricercano questo personale? Per i vari motivi, cioè perché magari assumono un ragazzo giovane in cambio di due anziani che sono andati in pensione e quindi hanno ridotto, senza dover licenziare nessuno, la forza lavoro”.
Ci sarebbe quindi una volontà di fondo delle aziende di svecchiare la propria forza lavoro, magari limitando le assunzioni a fronte delle uscite per pensionamento. Indubbiamente però c’è anche il rischio che l’intelligenza artificiale possa sostituire alcune figure professionali.
“L’intelligenza artificiale farà scomparire determinati lavori che, appunto, facevamo fino a oggi? - si è chiesto l’esperto - La risposta non può altro essere che sì, li farà sparire”.
Per Marcotti però la speranza è che l’intelligenza artificiale “crei invece nuovi lavori e che i giovani sappiano sfruttare questa possibilità”, con la tecnologia che oltre un fattore di rischio potrebbe essere anche un generatore di nuove opportunità.
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