Si tratta di un giorno molto importante per la religione cristiana ma non è considerato un giorno festivo: ecco perché.
Siamo nel vivo della settimana santa che ci condurrà fino alla domenica di Pasqua. Le celebrazioni religiose sono iniziate lo scorso week end con la domenica delle Palme per proseguire poi con il giovedì santo e il venerdì santo. Proprio il Venerdì santo, che in questo 2023 cade il 7 aprile, è una giornata molto sentita per tutti coloro che credono nella religione cristiana.
Si tratta del giorno della passione di Cristo. Una giornata dove in tantissimi comuni italiani si organizza la processione con la Via Crucis dove vengono riprodotte le ultime ore di Gesù Cristo. Anche Papa Francesco la sera del venerdì santo presiede una delle Vie Crucis più belle e suggestive al mondo nella bellissima location dei fori imperiali di Roma.
Eppure nonostante sia un giorno molto sentito, il venerdì santo continua a non essere considerato un giorno festivo e per questo tutti gli uffici restano regolarmente aperti a differenza invece ad esempio del lunedì di Pasquetta che da un punto di vista religioso non ha alcun valore, ma che è considerato festivo. Per chi crede molto in questo giorno non resta che provvedere da sé e prendersi un giorno di ferie anche per prolungare le festività pasquali. Ma come mai il Venerdì santo non è considerato festivo in Italia mentre invece in altre nazioni cattoliche si?
Il Venerdì santo è da sempre un giorno feriale in Italia
Si tratta della giornata della passione di Cristo, una giornata dove parecchi fedeli partecipano alla processione della Via Crucis che viene organizzata praticamente ovunque. Eppure per chi lavora diventa un problema perché questa giornata è lavorativa. Una scelta che è così praticamente da sempre. A spiegarlo meglio è stato il direttore di Famiglia Cristiana Don Antonio Rizzolo.
Don Antonio ha detto che il Concordato tra la Santa Sede e l’Italia del 1929 non prevedeva questo giorno come festivo. Neanche la revisione del 1984 e il conseguente decreto del 1985 hanno cambiato le cose. Esiste anche una proposta di legge per ripristinare gli effetti civili di alcune festività religiose (san Giuseppe, santi Pietro e Paolo, Ascensione, Corpus Domini), ma non è incluso il Venerdì santo che quindi continuerà ad essere un giorno feriale a differenza invece del lunedì dell’Angelo che resta una festa prettamente civile ma che è considerata giornata festiva nel nostro paese.
leggi anche
Meteo Pasqua e Pasquetta 2023, rischio pioggia e temperature invernali: le previsioni aggiornate
Eppure rendere il Venerdì santo festivo darebbe la possibilità a tanti fedeli di partecipare alle celebrazioni della passione di Cristo con maggior affluenza. L’Italia si differenzia rispetto agli altri paesi a maggioranza cristiana dove è stato istituito il cosiddetto Good Friday, un giorno festivo a tutti gli effetti dove tutti gli uffici pubblici restano chiusi, non solo le scuole, per permettere le celebrazioni pasquali. Questo accade ad esempio negli Stati Uniti, in America Latina, in Sudafrica e Australia, ma non in Italia dove il Venerdì santo si continua a lavorare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA