Venerdì santo è un giorno festivo o lavorativo?

Alessandro Nuzzo

15 Aprile 2025 - 22:35

Il venerdì santo è per i cattolici molto importante perché è il giorno della passione di Cristo ma è lavorativo: ecco perché.

Venerdì santo è un giorno festivo o lavorativo?

Siamo entrati nella settimana santa che ci condurrà fino al giorno di Pasqua. Per i cattolici le celebrazioni sono già iniziate lo scorso week end con la domenica delle Palme. Si riprenderà giovedì per poi concludere domenica, giorno di Pasqua e della resurrezione di Cristo.

In questo 2025 Pasqua è arrivata tardi e sarà domenica 20 aprile. Una delle giornate più sentite da chi è cattolico, è senza dubbio la giornata del venerdì Santo che si celebra il venerdì precedente la domenica di Pasqua. Si tratta della giornata della passione di Cristo, una giornata solenne e di preghiera.

In tantissimi comuni italiani si organizza la processione con la Via Crucis dove vengono riprodotte le ultime ore di Gesù Cristo. Anche il pontefice la sera del venerdì santo presiede una delle Vie Crucis più belle e suggestive al mondo nella bellissima location dei fori imperiali di Roma. Quest’anno però, causa problemi di salute di Papa Francesco, la via Crucis di Roma sarà presieduta dal cardinale Vicario per la Diocesi di Roma, Baldassarre Reina. Le meditazioni sono state preparate però da Papa Francesco. La sua presenza ai Fori Imperiali è ancora incerta e dal Vaticano c’è massimo riserbo anche se annunciano che le condizioni di salute del pontefice sono in miglioramento.

Venerdì Santo festivo o feriale?

Nonostante il Venerdì Santo sia una giornata particolarmente sentita dal punto di vista religioso, soprattutto per chi professa la fede cristiana, in Italia non è considerato un giorno festivo. Gli uffici rimangono regolarmente aperti, a differenza, ad esempio, del lunedì di Pasquetta che, pur non avendo un significato liturgico rilevante, è ufficialmente riconosciuto come giorno festivo nel calendario civile.

Chi attribuisce grande valore spirituale a questa giornata, spesso sceglie di prendersi un giorno di ferie, magari approfittandone per prolungare le festività pasquali.

Ma perché il Venerdì Santo, pur essendo centrale nella liturgia cattolica in quanto giorno della Passione e della morte di Gesù, non è festivo in Italia mentre lo è in altri Paesi di tradizione cattolica?

La risposta risiede nella storia legislativa e culturale italiana. In Italia le festività civili riconosciute per legge sono stabilite dallo Stato, e molte di esse coincidono con ricorrenze religiose, ma non tutte. Il Venerdì Santo, pur essendo un giorno di penitenza per i fedeli, non è mai stato inserito tra le festività nazionali. Al contrario, in Paesi come la Spagna, la Germania (in alcune regioni), l’Irlanda o le Filippine, la forte influenza della tradizione cattolica ha portato al riconoscimento del Venerdì Santo come giorno festivo.

La mancata festività in Italia non è legata a una minore rilevanza religiosa, ma piuttosto a una scelta normativa e culturale, che privilegia altre ricorrenze nel calendario delle festività riconosciute.

Una scelta che è così praticamente da sempre. A spiegarlo meglio è stato il direttore di Famiglia Cristiana Don Antonio Rizzolo.

Don Antonio ha detto che il Concordato tra la Santa Sede e l’Italia del 1929 non prevedeva questo giorno come festivo. Neanche la revisione del 1984 e il conseguente decreto del 1985 hanno cambiato le cose.

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