Si possono anche non pagare le tasse, basta guadagnare importi specifici ed entro determinate soglie. Vediamo quando non si pagano le imposte in Italia e perchè.
Quanti soldi si devono guadagnare per non pagare le tasse in Italia? Vivere senza pagare balzelli, tributi, imposte e tasse è il sogno di ogni italiano, visto che il Fisco vessa i contribuenti con continue richieste di pagamento. Esiste un modo per non pagare le tasse? La risposta non è univoca e dipende dalle condizioni economiche del soggetto.
La prima cosa da comprendere, prima di andare avanti, è la distinzione fondamentale che esiste tra tasse e imposte. In Italia si ha l’abitudine di classificare qualsiasi cosa che si deve versare genericamente come «tassa», ma non tutto quello che versiamo al Fisco è una tassa.
Le tasse sono sempre riferite a un servizio: si paga un importo a fronte di un servizio di cui si fruisce. Un esempio classico di tassa è la Tari, la tassa sui rifiuti, il cui importo è determinato da due fattori, la grandezza dell’immobile e gli occupanti dello stesso. Si tratta, quindi, di una somma che, in teoria, si versa per la quantità di servizio di raccolta e smaltimento rifiuti si «utilizza».
Le imposte, invece, si pagano per finanziare i servizi indivisibili (indipendentemente che vengano usati o meno) come sicurezza, trasporti, sanità, istruzione, ecc... Le imposte principali che versiamo tutti sono Irpef, (imposta sui redditi delle persone che sale al salire dei guadagni annui), l’Iva (che versiamo si ogni bene o servizio che si acquista), l’Imu (che si versa sul possesso degli immobili diversi dalla prima casa non di lusso).
Le tasse possono non essere pagate?
Fatta la doverosa premessa di poc’anzi, andiamo a vedere quando si possono non pagare le tasse. Solitamente sono esentate dal pagamento delle tasse le fasce della popolazione che si trovano in uno stato di disagio economico o si trovano in specifiche situazioni previste dalla normativa.
Per la Tassa sui rifiuti, ad esempio, è prevista l’esenzione totale o parziale dal pagamento per chi ha un Isee entro determinati limiti. Si tratta di un beneficio regionale che, quindi, varia in base al luogo di residenza.
Anche alcune imposte prevedono l’esenzione: l’Imu, ad esempio, non si paga per la prima casa non di lusso e sono previste delle riduzioni in caso di immobili inagibili o di interesse storico o artistico. Sono previste riduzioni anche nel caso di comodato d’uso gratuito a familiari in linea retta (è necessario rispettare alcune condizioni) o in caso di locazione a canone concordato.
Quello che, però, preme maggiormente sapere è quando non sono dovute le imposte sui redditi, visto che sono quelle che pesano maggiormente ogni anno sul portafoglio degli italiani.
Quanto devo guadagnare per non pagare le imposte?
L’imposta che pesa maggiormente sugli italiani è l’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Sui redditi da lavoro, da pensione e da lavoro autonomo si paga l’Irpef, un imposta progressiva la cui aliquota sale al salire dei redditi. Da un minimo del 23% a un massimo del 43%, i cittadini sono tenuti a versare l’Irpef sui redditi che producono.
In alcuni casi, però, i redditi dei cittadini risultano esentasse e il lordo e il netto coincidono. Si tratta di tutti i redditi che arrivano fino a 8.500 euro e ricadono, quindi, nella no tax area. Per non pagare le tasse, quindi, se si è lavoratori dipendenti o pensionati si deve guadagnare 8.500 euro all’anno o meno, questo perché per questa fascia di reddito le detrazioni da lavoro (o da pensione) spettante azzerano l’imposta dovuta. L’unico neo per chi ricade nella no tax area è quella di non avere diritto al rimborso delle spese sostenute (spese detraibili) perché queste ultime devono essere sottratte all’imposta versata: non avendo versato un’imposta non c’è diritto al rimborso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA