In Italia il Baseball è ancora uno sport dilettantistico e i giocatori guadagnano massimo 20 mila euro l’anno, negli Stati Uniti è uno degli sport più ricchi al mondo e muove un giro d’affari da circa 10 miliardi di dollari
Oltre che essere una tradizione, negli Stati Uniti è uno degli sport più seguiti, amati e ricchi. In Italia invece si pratica solo a livelli dilettantistici: questo è il baseball. Per analizzare il perché di queste differenze e per capire il ritorno economico di questo sport in Italia, Money.it ha intervistato Marco Landi, capo dell’ufficio stampa e responsabile dell’area marketing e comunicazione della FIBS (Federazione Italiana Baseball Softball).
Costi di iscrizione al campionato e cosa si vince
Per partecipare alla Serie A1 le squadre – come rivela Landi - devono pagare due tasse: una di riaffiliazione di 150 euro e una di iscrizione di 250 euro. Ma non basta, i club, infatti, devono presentare una fidejussione a garanzia di 20 mila euro. Essendo uno sport dilettantistico, però, non ci sono premi di nessun tipo, né in denaro, né in controvalore. La squadra vincente riceve esclusivamente la coppa e le medaglie. E secondo il direttore Landi, il club più ricco della Lega è probabilmente la Fortitudo Bologna, che grazie alla sponsorizzazione di UnipolSai, possiede il budget più alto. Riguardo i giocatori, i professionisti sono gli stranieri che possiedono il visto lavoro/sport e i più retribuiti dovrebbero assicurarsi circa 35/40 mila dollari nei 6 mesi d’impegno. I giocatori italiani hanno solo rimborsi dai club, più eventuali premi e i più pagati ricevono indicativamente circa 15/20 mila euro l’anno.
Il giro d’affari in Italia e le differenze con gli USA
I club di prima fascia, come dichiara il capo ufficio stampa della FIBS, hanno un budget di 500 mila euro, ma per poter sostenere i costi della A1 di Baseball bastano anche 200 mila euro. Quindi, complessivamente il massimo campionato, formato da otto squadre, muove un giro d’affari di circa 2 milioni di euro. I diritti audiovisivi sono di proprietà della FIBS e non hanno mai coperto oltre il 25% dei i costi di produzione. Per questo motivo la diffusione dei prodotti audiovisivi rappresenta esclusivamente una voce di costo, qualunque sia la piattaforma distributiva. Ovviamente, anche se le regole sono le stesse, le differenze strutturali con la MLB (Major League Baseball) sono abissali. Questo perché la lega americana è un’azienda commerciale, con lo scopo di fare utili, non è una Federazione che ha l’obiettivo di promuovere la disciplina e di vincere medaglie. La loro lega ha 30 squadre, ciascuna delle quali vende ogni anno oltre 2 milioni di biglietti e disputa in casa 82 partite di regular season. In Europa – conclude Landi - la disciplina è di nicchia.
Il giro d’affari del baseball americano
Anche se nel 2018 la crescita degli introiti economici della MLB ha subito un rallentamento, per il sedicesimo anno consecutivo ha registrato ricavi lordi da record, ossia, 10,3 miliardi di dollari. Rispetto agli anni passati le presenze agli stadi sono diminuite, i ricavi televisivi sono sostanzialmente rimasti invariati, mentre quelli derivanti dalle sponsorizzazioni sono aumentati. Per il 2019, però, si prospettano delle importanti novità di sponsorizzazione e di diritti tv, perché incombe sempre di più un possibile lucroso accordo con Dazn. E non va dimenticato che dal 1992, quando Bud Selig ha assunto la carica di commissario a tempo pieno, le entrate lorde della Lega sono cresciute del 377% .
Gli stipendi dei giocatori della MLB: Mike Trout è il più ricco
Ovviamente, la differenza abissale tra le lega italiana di baseball e quella americana si riflette anche sugli stipendi dei giocatori. Negli Stati Uniti, per fare un esempio, il minimo salariale di un giocatore di baseball si attesta sui 545 mila dollari, quello medio, invece, oltre i 4 milioni di dollari l’anno ed è in continuo aumento rispetto agli anni precedenti. Il giocatore più pagato, secondo Forbes, è Mike Trout dei Los Angeles Angels che guadagna quasi 36 milioni di dollari l’anno.
Ma andiamo a vedere la top 5
Elaborazione: Money.it, Fonte: Forbes
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