Spegnere le luci quando non servono: quanto si risparmia in bolletta con questa strategia e quanto influisce il tipo di lampadina utilizzata, se LED o a risparmio energetico.
Dato l’aumento di prezzo senza paragoni subito dall’energia elettrica, molti italiani sono alla ricerca delle migliori strategie per risparmiare sulla bolletta.
Ridurre il tempo di utilizzo di elettrodomestici e apparecchi elettrici è sicuramente una buona soluzione, tuttavia non sempre attuabile e di certo non sufficiente da sola ad ammortizzare i costi dell’elettricità.
L’idea più comune, anche se spesso non messa in pratica nel modo migliore, è quella di spegnere le luci in casa, almeno quando non servono. In questo modo è possibile ridurre il consumo elettrico senza alcuno sforzo particolare; ma quanto si risparmia?
Per capire quanto è possibile risparmiare sulla bolletta della luce, attuando qualche semplice accorgimento, è necessario considerare tutte le variabili in gioco a partire dal numero di lampadine e dal loro consumo.
Ci affideremo dunque a dati statistici medi, così da fornire un quadro completo del consumo energetico che sia un utile metro di paragone per tutti. Scopriamo anche come effettuare i calcoli per conoscere il consumo effettivo provocato dalle luci domestiche e trarne le conseguenze.
Quanto consumano le luci in casa?
Tenere accese le luci in casa può avere un costo molto variabile, a seconda dei tipi di lampadine impiegate e del loro numero. Le lampadine, infatti, non sono tutte uguali ma si differenziano per consumo e durata nominale di funzionamento.
La durata nominale di funzionamento altro non è che la vita media della lampadina, fortemente influenzata dal numero di volte in cui viene accesa e spenta. Questo è il motivo per cui si dovrebbe evitare di premere l’interruttore troppo di frequente, a meno che non si desideri sostituire la lampadina.
Oltre a questo, il consumo è condizionato anche dalla tipologia, infatti esiste una precisa differenza fra le lampadine a incandescenza e quelle fluorescenti, perciò è necessario conoscere tutti i dettagli per valutare quanto e come sia conveniente spegnerle.
Le lampadine a incandescenza
Le lampadine a incandescenza sono sempre meno utilizzate in ragione della loro inefficienza energetica, motivo per cui sono state sconsigliate anche dall’Unione Europea. Questo è dovuto al meccanismo stesso di funzionamento, per cui l’energia assorbita si trasforma in luce soltanto per il 10/15 %.
La parte restante dell’energia consumata viene invece dispersa sotto forma di calore, motivo per cui è utile spegnerle il più possibile soprattutto nelle stagioni calde ed evitare così un riscaldamento ambientale eccessivo.
Nonostante ci siano in commercio alternative più vantaggiose, è possibile ridurre i costi anche continuando a utilizzare le lampadine a incandescenza, a patto di spegnerle ogni volta in cui non sono strettamente necessarie.
Questo accorcerà inevitabilmente la durata della lampadina ma bisogna considerare che il loro prezzo è molto inferiore alla cifra che si può risparmiare in questo modo.
Le lampadine fluorescenti
Le lampadine fluorescenti hanno senza dubbio un’efficienza energetica maggiore che però può risultare complicata da calcolare a livello materiale. Da un lato, infatti, questo tipo di lampadine permette un risparmio energetico maggiore.
D’altro canto, le lampadine fluorescenti sono molto più influenzate dal numero di volte in cui vengono accese o spente rispetto a quella a incandescenza, oltre ad avere un costo maggiore. Per questa ragione è più conveniente lasciarle accese per un massimo di 15 minuti, anziché accenderle più volte nello stesso arco di tempo.
Il tempo impiegato per fornire alla lampadina fluorescente la corretta quantità di energia è di soli 5 secondi, pertanto nel caso in cui la lampadina venga riaccesa nell’arco di questo periodo si avrà un aumento del consumo.
A seconda del prezzo e della qualità della lampadina varia anche la sua efficienza e in proporzione aumenta anche il tempo per cui è più conveniente lasciarla accesa invece di spegnerla.
Le lampadine Led
Le lampadine Led sono quelle in assoluto più efficienti dal punto di vista energetico, permettono infatti un risparmio piuttosto notevole in termini di consumo e hanno il vantaggio di affievolirsi gradualmente prima di consumarsi del tutto.
Grazie a questa caratteristica è possibile conoscere in anticipo quando è necessario acquistare nuove lampadine per la sostituzione, oltre ad avere la possibilità di utilizzarle più a lungo. Per questo sono molto adatte negli impieghi brevi oppure correlati a sensori di movimento.
Quanto si risparmia spegnendo le lampadine?
Il risparmio ottenibile spegnendo le luci di casa deve essere calcolato in relazione alla tipologia di lampadine e al loro numero, tenendo conto anche del costo attuale dell’energia elettrica e delle ore per cui vengono lasciate spente.
Prendiamo per esempio una delle lampadine più convenienti, cioè il modello Led da 8 W/h a risparmio energetico che è anche quello più comune. Posto che il consumo è di 8 watt per ogni ora di utilizzo, dobbiamo capire come questo si riflette sull’effettivo utilizzo domestico.
Moltiplicando questo dato per 10 ore, ad esempio dalle 8 alle 18, quando non è indispensabile utilizzare luci artificiali, e successivamente per 30 giorni, possiamo ottenere il consumo mensile medio in Watt delle lampadine. Per convertirlo in kW è sufficiente dividere il risultato per 1.000.
In questo caso il consumo, e di conseguenza il risparmio ottenibile spegnendo le lampadine per 10 ore al giorno tutto il mese, è di circa 2,40 kW per una sola lampadina. Per capire però il risparmio effettivo sulla bolletta, è necessario moltiplicare questo dato per il prezzo della corrente elettrica.
Il prezzo dell’energia elettrica fissato dal mercato tutelato è a oggi di 0,501 €/kWh, pertanto tenere una lampadina spenta 10 ore al giorno consente un risparmio mensile di circa 1,20 euro. Considerando che il numero di lampadine mediamente necessario per illuminare un’abitazione è di almeno 10, il risparmio sale a 12 euro al mese.
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