La materia più traumatizzante di tutte non è la matematica, come in molti credono. Ecco cosa hanno risposto gli studenti.
Quando si parla delle materie scolastiche che hanno lasciato un segno indelebile nelle menti degli studenti, il pensiero corre spesso alla matematica. C’è però una materia che, forse in modo inaspettato, ha provocato un trauma ben più profondo: l’educazione fisica.
Sebbene la matematica possa sembrare la materia più ostica, l’educazione fisica ha un potenziale ben più elevato di traumatizzare gli studenti. La chiave per cambiare questa realtà risiede in un approccio più inclusivo e attento alle esigenze emotive e fisiche di tutti.
La materia più traumatizzante: le testimonianze degli studenti su Reddit
Una discussione su Reddit ha raccolto quasi 300 commenti di studenti che hanno condiviso le loro esperienze traumatiche legate all’educazione fisica. Un utente racconta di sentire “un nodo allo stomaco i giorni prima della lezione e di piangere a causa di tutta la pressione”.
Molti altri hanno descritto il senso di ansia e paura che provavano nei confronti delle lezioni di educazione fisica, specialmente durante gli sport di squadra. “Venivo sempre scelto per ultimo e quelli non erano proprio i miei momenti preferiti”, scrive un utente. Altri ricordano con disappunto le lezioni mattutine all’aperto durante l’inverno e l’ansia legata agli spogliatoi.
Un nuovo valore al corpo: il bullismo e le pressioni sociali
Oggi siamo molto più consapevoli dell’importanza dell’emotività dei giovani e della loro relazione con il corpo. L’educazione fisica, concepita originariamente per promuovere la salute e il benessere attraverso l’attività fisica, può diventare un incubo per molti studenti. In una società che glorifica il corpo perfetto e la performance atletica, chi non rispecchia questi canoni rischia di sentirsi inadeguato, emarginato e, in casi estremi, traumatizzato.
L’educazione fisica è spesso teatro di episodi di bullismo. Gli studenti con corpi non performanti, disabilità o scarsa coordinazione, spesso a causa di neurodivergenze, sono i bersagli preferiti dei bulli. La pressione dei pari può essere schiacciante, rendendo ogni lezione di educazione fisica un evento da temere piuttosto che da aspettare con gioia. L’ansia di essere scelti per ultimi nelle squadre, di essere derisi per le proprie performance o di non riuscire a completare un esercizio, può creare un’esperienza altamente stressante e traumatizzante.
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Come è cambiata nel tempo l’educazione fisica: il ruolo del docente
Per evitare che l’educazione fisica continui a traumatizzare gli studenti, è fondamentale ripensare il modo in cui viene insegnata. Questo include la formazione degli insegnanti affinché siano più sensibili e preparati a gestire la diversità. Inoltre, i programmi dovrebbero essere flessibili e inclusivi, permettendo a tutti gli studenti di partecipare e trarre beneficio dall’attività fisica.
È essenziale promuovere un ambiente in cui l’accento sia posto sul benessere e sulla crescita personale piuttosto che sulla performance e sulla competizione. Attività che incoraggiano la cooperazione piuttosto che la competizione possono aiutare a creare un clima più positivo e accogliente per tutti. Qui entra in gioco un insegnante empatico e preparato che può fare la differenza, creando un ambiente inclusivo e positivo. Quando invece il docente è poco capace di gestire le dinamiche di classe o di riconoscere le diverse esigenze degli studenti, il rischio di traumatizzare i giovani aumenta.
Ad esempio, un insegnante che privilegia sempre gli studenti più abili fisicamente, ignorando quelli con difficoltà motorie o disabilità, può indurre sentimenti di inferiorità e frustrazione. In casi peggiori, i commenti negativi e le critiche possono essere devastanti per l’autostima di un giovane.
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