L’ETF MTUM, basato sulla strategia momentum, ha battuto l’S&P 500 nel 2024. Per il maggior rendimento ricevuto, c’è stato anche un maggior rischio? La risposta stupirà.
Nel 2024, l’iShares MSCI USA Momentum Factor ETF (MTUM) ha sovraperformato l’S&P 500 grazie alla sua strategia basata sul momentum, dimostrando come un approccio quantitativo ben strutturato, ma comunque passivo, possa generare rendimenti superiori rispetto all’indice di riferimento.
LOe domande sono molte: ha portato anche a un maggior rischio? E questo elemento di guadagno, può continuare a esistere nei prossimi anni?
Dettagli tecnici dell’ETF MTUM
L’ETF ha il ticker MTUM e l’ISIN US46434V6213, ed è emesso da BlackRock. Replica l’MSCI USA Momentum Index e utilizza il fattore di momentum per selezionare i titoli in portafoglio.
Il ribilanciamento avviene ogni sei mesi e il costo di gestione è dello 0,15%. Attualmente ha asset under management superiori a $16 miliardi. Il portafoglio è composto principalmente da titoli del settore tecnologico con una quota del 32%, seguiti da finanziari con il 25%, consumer discretionary con il 15%, healthcare con il 12% e industrials con il 10%.
Al di là di questi fattori tecnici, quello che ha stupito il mondo finanziario è stato il fatto che nel 2024 ha registrato una performance del 32,89%, contro il 27% dell’S&P 500.
Strategia momentum e il suo funzionamento
L’ETF segue una strategia chiamata «momentum»:
Il momentum investing consiste nel selezionare titoli che hanno mostrato una forte performance relativa negli ultimi mesi, con l’assunto che questa tendenza possa continuare nel breve-medio termine. L’MSCI USA Momentum Index sceglie le azioni con il miglior ritorno risk-adjusted su un periodo di 6-12 mesi, ribilanciando il portafoglio ogni sei mesi.
Questa strategia si basa sull’inerzia dei prezzi, sfruttando il comportamento degli investitori che tendono a comprare titoli in crescita e vendere quelli in declino. Tuttavia, non sempre «è tutto oro quel che luccica», ed è altrettanto vero che il momentum può subire brusche inversioni, soprattutto in fasi di mercato turbolente. Quindi dietro queste performance c’è anche un forte rischio?
Momentum e rischio: il caso dei financials nel 2024
Nel 2024, MTUM ha aumentato significativamente la sua esposizione al settore finanziario, riducendo il peso di titoli tecnologici ad alta volatilità come Nvidia e Meta, che dominano l’S&P 500. Questo perché, i financials, in un contesto di tassi d’interesse stabilmente elevati e utili in crescita, hanno mostrato un forte momentum.
L’inserimento di un numero così importante di titoli appartenni a questo settore è un elemento di rischio aggiuntivo rispetto all’S&P500? Tipicamente, l’inserimento di titoli legati al comparto finanziario non aumenta il rischio del portafoglio, ma al contrario lo riduce. I titoli bancari tendono ad essere più conservativi e meno soggetti a correzioni estreme rispetto ai tecnologici, elemento di cui invece è ricco l’S&P 500.
La minore correlazione con i tassi d’interesse a breve termine li rende meno vulnerabili rispetto al settore tech, che soffre molto le variazioni dei costi di finanziamento. Inoltre, la maggiore resilienza ai cicli economici, in particolare nei segmenti bancari sistemici e asset management, li rende più stabili nel lungo termine.
MTUM ha quindi beneficiato dell’aumento dei rendimenti del settore finanziario, mentre l’S&P 500, con un’esposizione superiore al 30% nel tech, ha mostrato maggiore volatilità.
I limiti della strategia momentum
L’approccio momentum, sebbene redditizio, ha anche potenziali punti deboli. La forte concentrazione del portafoglio nelle prime 50 posizioni spesso rappresenta oltre il 50% dell’intero ETF. Se il momentum cambia rapidamente, l’ETF può essere costretto a liquidare posizioni in perdita.
Allo stesso modo, la forte esposizione a settori ciclici può comportare drawdown più accentuati rispetto all’S&P 500 in periodi di recessione o turbolenza finanziaria. In sostanza, mentre l’S&P 500 mantiene una ponderazione prettamente legata alla capitalizzazione, sull’ETF MTUM il rischio è di un improvvisa rotazione ciclica.
Analisi tecnica e fondamentale: ha davvero senso usarla per questo ETF?
L’analisi tecnica e fondamentale su MTUM ha utilità limitata, poiché la sua composizione cambia costantemente ad ogni ribilanciamento semestrale. In sostanza, un ragionamento macroeconomico o tecnico fatto oggi potrebbe non avere validità fra qualche mese, proprio perché la composizione di questo ETF è variabile.
Mentre sull’S&P 500 entrano in gioco logiche di domanda e offerta, che indirettamente si applicano alle sue partecipazioni, su MTUM si segue una logica momentum, quindi una strategia che di per sé dovrebbe sostituirsi alla fase di stock picking e market timing.
Interessante notare come, sebbene attualmente si trovi ai massimi storici, segnalando un forte trend rialzista, questo non significhi necessariamente una preoccupazione tecnica, perché la presa di profitto potrebbe non essere giustificata dopo l’aggiornamento di MTUM. In sintesi, in questo momento, il valore di mercato è sostenuto dall’aumento delle posizioni nei financials e industrials, ma fra qualche mese potrebbe essere diverso.
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Conclusione
L’iShares MSCI USA Momentum Factor ETF ha dimostrato che l’approccio fattoriale può sovraperformare l’S&P 500 in determinati cicli di mercato. La sua esposizione selettiva ha ridotto la volatilità rispetto ai classici ETF basati su market-cap, ma la forte concentrazione potrebbe renderlo più vulnerabile in fasi di turbolenza.
Finché il mercato continua a privilegiare una logica momentum, tipica di fasi euforiche, l’ETF ha buone probabilità di mantenere performance competitive. Inversioni brusche di tendenza, dovute magari a cambiamenti strutturali ed economici, potrebbero affossare il valore di MTUM, almeno fino al prossimo aggiornamento.
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