Ripple giù: investitori nervosi, ma i motivi sono diversi

C. G.

23 Gennaio 2018 - 08:55

La quotazione di Ripple torna a perdere quota assieme al resto del comparto. Per Joe DiPasquale di BitBull Capital, gli investitori sono sempre più nervosi. Quali prospettive?

Ripple giù: investitori nervosi, ma i motivi sono diversi

La quotazione di Ripple è tornata a perdere terreno assieme al resto del comparto criptovalutario.

La maggior preoccupazione degli investitori rimane sempre legata alla crescente stretta sul settore, in arrivo da Cina e Corea del Sud - quest’ultima apparentemente pronta a coinvolgere anche le banche nella questione.

I rossi registrati dalla quotazione di Ripple, certamente non paragonabili a quelli della scorsa settimana, hanno riacceso l’attenzione e l’interesse degli osservatori tra cui Joe DiPasquale, CEO di BitBull Capital, e Charles Thorngren, CEO di Noble Gold Investments, secondo cui dietro le perdite di XRP/USD si nasconderebbero timori di varia natura.

(Nel corso dell’ultimo mese la quotazione di Ripple ha viaggiato in preda alla volatilità, esattamente come accaduto al resto del comparto criptovalutario)

Il nervosismo degli investitori

Per il già citato DiPasquale, gli attuali rossi di XRP/USD rappresentano soltanto delle momentanee prese di beneficio. Nonostante la quotazione di Ripple sia crollata la scorsa settimana, gli investitori più acuti hanno preferito aspettare e, ora che il prezzo è in parte risalito, stanno vendendo. In altre parole, questa potrebbe essere soltanto una fase passeggera.

Per Charles Thorngren, invece, a pesare non soltanto su Ripple ma sul mercato in generale è ancora oggi il clima di timore determinato dallo Shutdown USA e dal continuo avanzamento del mercato azionario, elementi che stanno generando una maggiore incertezza in termini di investimenti.

“Gli investitori stanno iniziando ad allontanarsi dalle criptovalute, data la loro minore certezza, e stanno invece puntando verso opzioni su cui si sentono più fiduciosi”,

ha affermato l’esperto.

La stretta dei regolatori

La battuta d’arresto che ha interessato sia la quotazione di Ripple che l’intero universo delle criptovalute ha avuto in realtà delle cause più profonde che hanno solo in parte a che vedere con le spiegazioni fornite dagli esperti.

Il 2018 non è iniziato nel migliore dei modi per il mercato virtuale, ma la colpa è stata sempre attribuita a quella già citata stretta normativa in arrivo da più parti del mondo. La Corea del Sud, ad esempio, ha spaventato così tanto il settore da portare alla nascita di una petizione per salvare le criptovalute dal crollo.

La volatilità continuerà?

Per molti analisti, il mercato non ha ancora ben compreso quale sia il vero valore di Ripple. DiPasquale è convinto che la criptovaluta stia ancora cercando di trovare un equilibrio dopo l’entusiasmante rally del 2017.

Eppure, per Collin Plume, presidente della Noble, la volatilità continuerà a farsi sentire almeno finché gli effetti della partnership con MoneyGram non saranno definiti.

Al momento della scrittura la quotazione di Ripple sta viaggiando con un ribasso di circa 7 punti percentuali e sta scambiando su quota 1,24 dollari.

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