L’euro può trovare forza sul dollaro nel 2023? Secondo alcuni strateghi di Wall Street il balzo ha delle potenzialità. Osservate speciali sono le mosse della Bce e l’andamento dei prezzi.
A Wall Street c’è una certa fiducia nella moneta unica: l’idea che il rally dell’euro sia appena iniziato si sta diffondendo.
Con i prezzi dell’energia che scendono e le previsioni di una recessione a livello regionale che si attenuano, sta emergendo una chiara narrazione che il peggio del danno economico sia passato e le attività europee siano a buon mercato.
È un drastico cambiamento del sentiment rispetto al 2022, quando l’euro è crollato in parità - e sotto la parità - rispetto al dollaro. Quali nuove previsioni sulla moneta unica? I fattori da osservare per gli analisti.
Perché l’euro può apprezzarsi
Gli strateghi di Deutsche Bank e Morgan Stanley affermano che l’euro può salire a $1,15, in rialzo rispetto all’attuale massimo di sette mesi di $1,07.
Nomura International prevede un aumento a $1,10 entro la fine del mese, mentre Gareth Gettinby di Aegon Asset Management stima di incrementare la sua posizione nella valuta.
Quali sono i fattori alla base di tali valutazioni? Le temperature miti in tutto il continente hanno tolto dal tavolo gli scenari economici più catastrofici, dando agli investitori la fiducia necessaria per tornare a scommettere sull’Eurozona. La crisi energetica più nera potrebbe essere scongiurata e questo dovrebbe aiutare a non far precipitare le 20 nazioni della moneta unica in recessione.
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Anche le tendenze al di fuori dell’Europa supportano la tesi rialzista. Molti investitori si aspettano una debolezza del dollaro, soprattutto se l’inflazione statunitense si attenua e la Federal Reserve si avvicina alla fine del suo ciclo di inasprimento. Si ritiene inoltre che il ritmo rapido della riapertura della Cina aiuti l’economia europea, poiché le interruzioni della catena di approvvigionamento si attenuano.
“I rischi al ribasso per l’euro stanno diminuendo con i prezzi del gas più bassi”, ha affermato Gettinby, gestore di portafoglio di Aegon. “Le sorprese economiche europee continuano a rafforzarsi, mentre negli Stati Uniti stanno diminuendo.”
Permangono, comunque, i timori che la Russia possa intensificare il suo assalto in Ucraina e che i prezzi dell’energia costantemente elevati possano frenare la crescita. L’aumento dell’inflazione o dei dati economici negli Stati Uniti potrebbe anche innescare un altro periodo di forza del dollaro a spese dell’euro se la Fed manterrà una posizione aggressiva.
Gli strateghi di JPMorgan Chase sono ancora cauti sulla traiettoria dell’economia, ma sostengono che una Banca centrale europea più aggressiva sosterrà l’euro.
I mercati monetari indicano che quest’anno la Bce aumenterà i tassi di circa 150 punti base, mentre la Fed dovrebbe raggiungere i 60 punti base.
I prezzi stanno andando a posto per una flessione più sostenuta del dollaro, ha scritto George Saravelos, capo della ricerca sui cambi presso la Deutsche Bank, in una nota che espone la sua posizione positiva sull’euro. Secondo l’esperto ci sono due fattori chiave dell’appeal del dollaro come rifugio sicuro - lo shock energetico dell’Europa e la politica zero Covid della Cina - che sono cambiati. In definitiva, “un pivot della Fed è l’ultimo anello mancante”, ha aggiunto.
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