Il Recovery Fund non è a fondo perduto, ma sono solamente dei soldi versati dall’Italia che tornano nel nostro Paese con delle condizionalità. Marcotti spiega perché.
Il dibattito sul Recovery Fund continua a essere accesso, data la poca chiarezza che ruota attorno a questo strumento più volte richiesto dall’Italia per arginare l’impatto della crisi economica dovuta alla pandemia. Secondo molti, una buona parte del denaro che il nostro Paese riceverebbe dal Fondo di Recupero sarà a fondo perduto, ma Giancarlo Marcotti, nel corso di un’intervista per Money.it, smentisce con fermezza questa affermazione.
Inoltre, al momento “il problema principale è che ormai anche coloro che stanno all’opposizione non hanno nemmeno più la forza di controbattere e quindi si rischia di entrare nel solito credo goebbelsiano, secondo cui una menzogna ribadita mille volte diventa una verità”.
Il Recovery Fund non è a fondo perduto
Il direttore responsabile di Finanza in Chiaro riporta un’esperienza personale nel quale ha sentito, nel corso di una trasmissione, il vice ministro dell’economia Visiani, ospite insieme a Claudio Borghi, che ha affermato ancora una volta che il Recovery Fund è per gran parte a fondo perduto.
Marcotti commenta le dichiarazioni sostenendo che “questa menzogna deve essere smentita una volta per tutte, non si può continuare ad accettarla”, in più, aggiunge il direttore, dovrebbe essere spiegato che solo una minima parte potrebbe essere a nostro vantaggio, ma anche questa è una “cosa non vera, perché se venisse qualcosa a nostro vantaggio è solamente perché abbiamo subito più di altri l’aggressività di questo virus”.
L’Italia infatti è stata la prima nazione a essere stata colpita in Europa e dunque per Marcotti “noi dovremmo avere più degli altri non per un regalo dell’Europa, ma solamente per una necessità. In ogni questo non corrisponde alla verità”. È importante non far passare più passare la menzogna che il Recovery Fund, almeno nella parte dei 500 miliardi, sia a fondo perduto.
Perché il Recovery Fund non è a fondo perduto?
Marcotti spiega le motivazioni che sottostanno alla sua posizione, precisando che il Recovery Fund non è a fondo perduto dal momento che l’Italia è tenuta “a contribuire come Stato appartenente all’Unione Europea, la nostra quota di partecipazione sembra sia attorno al 12,8%, quindi se prenderemo qualcosa di più del 12,8% a fondo perduto ci sarebbe solo quel qualcosa in più, ma fino a che prenderemo una cifra entro il 12,8 non ci sarà assolutamente nulla a fondo perduto”.
Dunque i soldi che l’Italia riceverà saranno solamente “i nostri soldi che ci tornano indietro e ci tornano indietro con delle condizionalità e con un sacco di cose, per cui anche di questo bisognerebbe tenerne conto”.
Questa informazione che viene fatta circolare da molti politici “è una balla”, proprio per questo motivo arriva l’invito di Marcotti nei confronti dell’opposizione di smentire tutte le persone che nel corso delle varie trasmissioni televisive continuano a dichiarare che è a fondo perduto:
“Non possiamo continuare ad ascoltarla, perché si corre il rischio che alcuni italiani credano davvero che l’Europa ci regala dei soldi. Non è assolutamente così, come sta scritto nel documento ufficiale dell’Unione Europea”.
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