Dal 2019 il Reddito di cittadinanza è un sostegno alla povertà per moltissime famiglie. Quante sono, ma soprattutto quanto è costato allo Stato fino a oggi?
Il Reddito di cittadinanzaè attivo in Italia dal 2019. Nel corso del tempo ha cambiato forma ed diventato altro rispetto allo strumento contro la disoccupazione. Oggi è a tutti gli effetti un sussidio contro la povertà. Non sono mancate le critiche e anzi molta della propaganda politica delle ultime elezioni si è giocata proprio sull’inefficacia del Reddito di cittadinanza e sul suo costo. Perché dal 2019 a oggi il Reddito di cittadinanza è costato circa 26 miliardi di euro, quasi 9 miliardi l’anno. Quello che non viene spesso riconosciuto è che il Reddito di cittadinanza poteva anche essere uno valido strumento contro la disoccupazione, ma che ha cambiato volto costretto dalla pandemia di coronavirus.
A usufruire del Reddito di cittadinanza fin dal suo primo pagamento sono stati 2,25 milioni di nuclei familiari, ovvero 5,03 milioni di persone. La maggior parte di chi ha preso il Reddito di cittadinanza dal primo semestre del 2019 lo continua a percepire, al netto di interruzioni temporanee dovute a ripresentazione della domanda o ritardi nella presentazione Isee all’occorrenza.
Il Reddito di cittadinanza non è una forma perfetta di sussidio, perché non è pensato per essere uno strumento contro la povertà. Per questo il Reddito di cittadinanza necessita di una riforma che lo renda quello che è già nella pratica, ma non nella teoria. Allo stesso modo, come ha sottolineato il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, chi ha la possibilità di lavorare dovrebbe essere messo nella condizione di farlo. Questo vuol dire usare il tempo libero dato dall’avere un sostegno alla povertà per avere una formazione adeguata ed essere indirizzato al rientro nel mondo del lavoro.
Reddito di cittadinanza: quanto è costato dal 2019 a oggi
Il Reddito di cittadinanza ha visto la luce nel 2019 e i fondi stanziati per il primo anno erano di 3,8 miliardi di euro. Tale somma è cresciuta nel tempo all’aumentare delle domande per il sussidio. Non è una sorpresa scoprire che durante i mesi della pandemia il numero di famiglie che hanno usufruito del Rdc è cresciuto. Dal 2019 la spesa per il Reddito di cittadinanza è infatti cresciuta, passando da:
- 3,8 miliardi di euro nel 2019
- 7,2 miliardi di euro nel 2020
- 8,6 miliardi di euro nel 2021
In calo invece i soldi spesi per il Reddito di cittadinanza nel 2022. Infatti, secondo l’Osservatorio dell’Inps, sono stati spesi 6,6 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022. In totale per il Reddito di cittadinanza lo Stato ha speso circa 26 miliardi di euro.
Reddito di cittadinanza, chi ne usufruisce e chi ha trovato lavoro: i dati
Il Reddito di cittadinanza è passato ben presto dall’essere uno strumento per combattere la disoccupazione, a uno strumento per combattere la povertà. La pandemia ha influito in maniera evidente sullo scopo del Reddito di cittadinanza modificandone il fine. Nel corso degli ultimi tre anni non sono mancate le critiche allo strumento, anche se a usufruirne sono ben 5,03 milioni di persone. Al netto di qualche “furbetto”, sono moltissime le famiglie che usufruiscono del Rdc per combattere la povertà, l’inflazione e il caro bollette.
Su 2,25 milioni di nuclei familiari, composti in media da 2,2 persone, l’importo medio erogato al mese è di circa 580 euro. Esclusi i percettori passivi, cioè quelli impossibilitati a lavorare, chi può lavorare si è ritrovato dei primissimi mesi impossibilitato a entrare nel mondo del lavoro per colpa della pandemia. Fin dal suo esordio il Reddito di cittadinanza non ha funzionato come doveva, cioè non ha trovato il lavoro ai suoi percettori.
A distanza di tre anni non si sa esattamente quanti sono i percettori di Reddito di cittadinanza che hanno trovato lavoro grazie ai centri per l’impiego, ma circa l’80% dei percettori non ho nessuna posizione lavorativa. Il restante 20% lavora e percepisce il Reddito di cittadinanza per via di stipendi sotto la soglia di 9 euro l’ora.
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