Regime forfettario 2020, gli esclusi a causa dei limiti introdotti dalla Manovra hanno 60 giorni di tempo per adeguarsi ai nuovi adempimenti, in primis la fattura elettronica. Questa l’interpretazione sull’applicazione dello Statuto del Contribuente fornita da Gian Paolo Tosoni durante Telefisco 2020.
Regime forfettario 2020, gli esclusi dal 1° gennaio potranno contare sui 60 giorni di tempo previsti dallo Statuto del Contribuente per adeguarsi ai nuovi adempimenti, in primis la fattura elettronica.
È questa l’interpretazione data durante Telefisco 2020 dall’esperto Gian Paolo Tosoni sull’applicabilità delle norme di tutela previste dallo Statuto del Contribuente.
Restano dubbi sulla decorrenza dei nuovi limiti per l’accesso o permanenza nel regime forfettario. Dal MEF e dall’Agenzia delle Entrate non sono ancora arrivati chiarimenti ufficiali, e sono tanti i titolari di partita IVA a trovarsi nel limbo della scelta del corretto regime fiscale da adottare nel 2020.
L’interpretazione fornita dal Dott. Tosoni, firma di spicco del Sole24Ore ed uno dei maggiori esperti italiani in discipline tributarie, consentirebbe di sfuggire alle sanzioni anche nel caso di interpretazione in chiave restrittiva dei nuovi vincoli per l’accesso al regime forfettario 2020.
Regime forfettario 2020, 60 giorni di tempo agli esclusi per adeguarsi alla fattura elettronica
C’è sicuramente il regime forfettario al centro del convegno Telefisco 2020 e, nello specifico, la decorrenza dei due nuovi limiti introdotti dalla Legge di Bilancio.
L’interpretazione data da Tosoni è che la data di avvio sia quella del 1° gennaio 2020 e che quindi sono fuori dal regime forfettario coloro che hanno superato in riferimento all’anno d’imposta 2019 i due limiti di:
- 30.000 euro di redditi da lavoro dipendente o pensione;
- 20.000 euro di compensi erogati in favore di dipendenti o collaboratori.
Pur con le dovute cautele, e non escludendo del tutto la possibilità di rinvio al 2021, per Tosoni la scelta da fare è quella di pensare che le nuove regole introdotte dalla Legge di Bilancio siano effettivamente operative dal 2020.
Non è facile applicare in tal caso le norme di tutela previste dallo Statuto del Contribuente e, nello specifico, quanto previsto dall’articolo 3, comma 2, secondo il quale:
“le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti.”
La verifica del superamento di uno dei due limiti di cui sopra non presuppone alcun adempimento specifico. La stessa interpretazione è stata data anche dal Sottosegretario al MEF Cecilia Guerra, anche se è evidente la diatriba interna tra la Maggioranza.
Tuttavia, per Tosoni, i 60 giorni di tempo previsti dallo Statuto del Contribuente potrebbero essere applicati in considerazione di tutti gli adempimenti conseguenti alla fuoriuscita dal regime forfettario.
Quello più importante è sicuramente il passaggio obbligato alla fatturazione elettronica.
Fattura elettronica entro marzo per gli ex forfettari
I contribuenti esclusi dal regime forfettario a partire dal 2020 potranno invocare il termine di 60 giorni per svolgere gli adempimenti necessari per il passaggio al regime fiscale ordinario.
In primo luogo quelli necessari per passare alla fattura elettronica. Sarà quindi entro il mese di marzo 2020 che gli ex forfettari dovranno farsi trovare a tutti gli effetti pronti per eseguire tutti gli adempimenti conseguenti all’addio al regime fiscale agevolato.
L’interpretazione offerta dal Dott. Gian Paolo Tosoni nel corso di Telefisco 2020 consentirebbe di limitare gli effetti negativi causati dalle incertezze sulla data di decorrenza dei nuovi limiti del regime forfettario.
Riassumendo, qualora venisse confermata la decorrenza dei nuovi limiti dal 1° gennaio 2020, così come la deroga dei 60 giorni per l’adeguamento ai nuovi adempimenti, entro il mese di marzo gli esclusi dal forfettario dovranno:
- dotarsi del codice destinatario per l’emissione e la ricezione della fattura elettronica;
- fornire eventualmente delega all’intermediario.
Chi esce dal regime forfettario dovrà inoltre applicare e subire le ritenute e, unica nota positiva, dovrà effettuare rettifica IVA a favore del contribuente.
Regime forfettario 2020: l’Agenzia delle Entrate non risponde ai dubbi di imprese ed intermediari
Che sia quella fornita durante Telefisco 2020 l’interpretazione corretta non è certo. Stupisce il silenzio dell’Agenzia delle Entrate che attualmente preferisce non rispondere ai dubbi che attanagliano imprese e professionisti.
Ci sono quindi notevoli perplessità sulla data di decorrenza dei nuovi limiti per accedere o restare nel regime forfettario nel 2020, che saranno risolti definitivamente soltanto quando arriveranno chiarimenti ufficiali dall’Amministrazione Finanziaria.
Nel frattempo restano le due linee di pensiero e la certezza che una parte di contribuenti ha intrapreso la via sbagliata.
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