Respinta la mozione di sfiducia a Zingaretti, rimane presidente della Regione Lazio

Ludovica Ranaldi

01/12/2018

Il centrodestra del Consiglio regionale del Lazio ha perso, viene negata la sfiducia a Zingaretti.

Respinta la mozione di sfiducia a Zingaretti, rimane presidente della Regione Lazio

La seduta del consiglio regionale del Lazio ha emesso il suo verdetto respingendo la sfiducia a Zingaretti, una mozione richiesta dall’ala centrodestra in quanto il governatore del Lazio è troppo preso dalle elezioni del Pd per governare la Regione.

Ma il fatto non sussiste, con soli 22 voti favorevoli e 26 contrari su 48 persone presente in aula, Zingaretti può rimanere presidente della Regione Lazio. La sfiducia per poter essere accettata avrebbe dovuto ricevere 26 voti a favore su un totale di 51.

Come spesso succede mancano all’appello alcune persone che non hanno dato il loro voto perché assenti:

  • Sergio Pirozzi, capogruppo dell’omonima lista;
  • Enrico Cavallari, del gruppo Misto;
  • Pasquale Ciacciarelli, di Forza Italia;
  • Laura Cartaginese, di Forza Italia .

Sfiducia a Zingaretti: le prime affermazioni

Dopo che la seduta in aula è stata sciolta, non si sono fatte attendere le prime dichiarazioni, tra cui quella di Zingaretti che anzi ha ritenuto opportuno affacciarsi alla stampa dopo giorni di silenzio:

Ho pensato che fosse corretto convocare subito la conferenza stampa per un’occasione di confronto di quanto avvenuto poco fa in consiglio, ma anche per, insieme ai consiglieri dell’alleanza del fare, iniziare subito a proiettare la vita della regione, in una nuova fase, legata alla nuova approvazione del bilancio e alla sessione che si aprirà in consiglio la prossima settimana [...] la cosa peggiore che poteva accadere oggi per la vita dei cittadini del Lazio sarebbe stata la conclusione della legislatura alla vigilia della sessione di bilancio [...] Quindi, la mozione di sfiducia era un atto assolutamente legittimo, ma mi permetto di dire un rischio serio per la nostra comunità e per questo sono contento che il consiglio con la sua sovranità l’abbia respinta

Come prevedibile a causa dei dissapori tra i due e dopo il diktat di Di Maio e Grillo, il Movimento 5 Stelle si è espresso a favore della sfiducia, infatti Roberta Lombardi, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, afferma:

Noi lavoreremo sui temi e sosterremo quelle battaglie politiche in cui saremo concordi con Zingaretti. Faremo una nuova mozione di sfiducia quando ci sarà qualcosa che valga la pena affrontare in Aula. Noi non siamo, come metodo, per le dimissioni dal notaio. Quando ci sarà un motivo, in maniera condivisa e seria, noi ci saremo

Dello stesso parere è Stefano Parisi, capogruppo del centrodestra:

Ha perso l’occasione di fare chiarezza sul fatto che il suo programma non gode della fiducia della maggioranza dei cittadini. Il lavoro della Giunta è balbettante e si evitano i problemi

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