Ancora lontano l’obiettivo del 3% di spesa in rapporto al Pil fissato oltre vent’anni fa, mentre resta un divario enorme con Giappone e Stati Uniti.
In fatto di spesa per le attività di ricerca e sviluppo, l’Europa è molto indietro rispetto a Stati Uniti e Giappone e a non brillare particolarmente c’è l’Italia, che si distingue per risorse investite in rapporto al proprio prodotto interno lordo ben più basse di una media Ue già non eccezionale.
Il parametro tra spesa in questo ambito e Pil esprime la cosiddetta intensità di ricerca e sviluppo e dà un’indicazione importante sulla capacità delle varie nazioni di investire in scienza e tecnologia.
Già nel 2000, con la Strategia di Lisbona, i capi di Stato e di governo degli allora 15 paesi membri Ue fissarono, tra gli altri, l’obiettivo di investire in ricerca e sviluppo, complessivamente come Unione, almeno il 3% del Pil europeo. L’auspicio era raggiungere quella soglia entro il 2010, ma i numeri dicono che siamo ancora molto lontani. [...]
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