Riforma fiscale 2021, per tagliare l’IRPEF si alzano IVA e IMU? Cosa dice l’Europa

Rosaria Imparato

04/06/2021

Riforma fiscale 2021, dall’Europa arrivano raccomandazioni ufficiali: per avere un taglio dell’IRPEF bisogna alzare due imposte sottoutilizzate, IMU e IVA, ma è ancora tutto da decidere.

Riforma fiscale 2021, per tagliare l’IRPEF si alzano IVA e IMU? Cosa dice l’Europa

Su quali basi si poggerà la riforma fiscale 2021? È ancora tutto da mettere a punto, anche se la legge delega è attesa per luglio.

Il tempo comincia a stringere, e a parte le consultazioni parlamentari di esperti e rappresentanti delle categorie è necessario prendere in considerazione anche le direttive dell’Unione Europea.

E cosa dice l’UE sulla riforma fiscale italiana? Si tratta di indicazioni sommarie, e tenendo conto del nodo delle risorse tali indicazioni puntano verso una direzione: per ottenere il taglio dell’IRPEF bisogna alzare IVA e IMU.

Riforma fiscale 2021, più IVA e IMU per tagliare l’IRPEF: le indicazioni dall’Europa

Per la Commissione Europea l’IVA, imposta sul valore aggiunto, e l’IMU, l’imposta municipale unica, sono sottoutilizzate: si legge così nelle raccomandazioni ufficiali riguardo la riforma del Fisco italiano.

La riforma fiscale in Italia deve prendere in considerazione

“riforme strutturali che aiuteranno il reperimento di risorse per le priorità delle politiche pubbliche e contribuiranno alla sostenibilità di lungo termine delle pubbliche finanze, anche con il rafforzamento di copertura, adeguatezza e sostenibilità del sistema universale di protezione sociale e sanitaria.”

Viene messo in evidenza quindi come il nodo principale sia sempre quello delle risorse. Le raccomandazioni ufficiali finiscono qui, ma l’analisi europea non prevede solo “consigli”, viene anche puntualizzato il contesto, quello che finora ha reso impossibile una riforma strutturale dell’apparato tributario (e non solo).

Le due imposte su cui puntare “meno dannose per la crescita” sono quindi, per l’Europa, l’IVA e l’IMU. C’è da dire che anche tutto il corposo ventaglio di bonus e detrazioni (dagli incentivi per i lavori in casa alle agevolazioni per i familiari a carico -con le novità sull’assegno unico- non ha avuto un parere favorevole da parte della Commissione:

“in alcuni casi offrono deboli incentivi all’efficienza energetica, scoraggiano il lavoro del secondo percettore di reddito famigliare o implicano aliquote marginali altissime.”

Rimodulazione dell’IVA per tagliare l’IRPEF anche per la Corte dei Conti

Una rimodulazione dell’IVA per consentire il taglio dell’IRPEF è un consiglio che viene non solo dall’UE, ma anche dalla Corte dei Conti.

Nel Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica pubblicato il 28 maggio viene evidenziato come l’IRPEF abbia perso le caratteristiche di imposta onnicomprensiva personale e progressiva:

“sarà dunque necessario guardare all’efficienza e all’equità del sistema tributario nel suo complesso, ipotizzando varie forme di ricomposizione del contributo dei prelievi diretti e indiretti alla copertura del bilancio, tra le quali adeguata attenzione potrebbe essere riservata ad un parziale spostamento del prelievo dall’Irpef all’Iva.”

Il concetto è semplice, ovvero spostare le esigenze di prelievo dall’IRPEF all’IVA, ma le conseguenze e le implicazioni sono complesse. Ricordiamo che attualmente l’IVA ha 4 aliquote:

  • 4% per alimentari, bevande e prodotti agricoli;
  • 5% per alcuni alimenti;
  • 10% per esempio per la fornitura di energia elettrica e del gas per usi domestici, i medicinali, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio per specifici beni e servizi;
  • 22% aliquota ordinaria.

Riforma fiscale 2021, l’UE: troppe tasse sul lavoro ostacolano gli investimenti in Italia

Le raccomandazioni europee mettono in luce anche un altro aspetto del contesto c’è la tassazione sul lavoro: ogni percettore di reddito viene tassato in media il 46,4%, uno dei livelli più alti in Europa.

L’alta pressione fiscale sul lavoro, scrivono i tecnici dell’UE, è una delle “storiche debolezze” di cui soffre il sistema fiscale italiano.

Non solo: l’elevata tassazione sul lavoro presente in Italia non solo è un problema per i contribuenti italiani, ma anche per le imprese estere, che vengono disincentivate a investire nel Bel paese.

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