I soldi recuperati tramite la lotta all’evasione saranno investiti nella riforma fiscale, tramite il fondo fedeltà fiscale, in una sorta di circolo virtuoso: vediamo il piano del MEF.
Tra le difficoltà correlate alla riforma fiscale c’è quella delle coperture economiche: dove trovare i soldi per finanziare il riordino del sistema tributario (nonché la sua semplificazione)? Una delle risposte possibili è la lotta all’evasione fiscale.
Nell’atto di indirizzo sulle politiche fiscali per gli anni 2021-2023 del MEF risulta chiaro che tra gli obiettivi del prossimo triennio c’è la riforma fiscale, con la riduzione della pressione conservando la progressività. Prevista anche l’istituzione del nuovo “fondo per l’attuazione della riforma fiscale”, a incrementato dagli incassi proveniente dalla lotta all’evasione.
Riforma del Fisco pagata con i soldi recuperati dell’evasione?
L’Atto di indirizzo sulle politiche fiscali per gli anni 2021-2023 del MEF analizza il contesto attuale e fotografa la situazione economica e sociale, aggravata dalle conseguenze della pandemia: ci troviamo di fronte alla più severa contrazione dell’attività economica dal dopoguerra.
Tra gli obiettivi del prossimo triennio, in ogni caso, c’è la riforma fiscale, e come dicevamo gli scopi sono due:
- ridurre la pressione fiscale;
- mantenere la progressività dell’imposta.
La riforma sarà accompagnata da altri due passaggi:
- l’’istituzione di un apposito fondo;
- l’incremento delle risorse del fondo fedeltà.
Il fondo fedeltà è stato istituito con la legge di Bilancio 2021, e viene rimpinguato con gli incassi derivanti dalla compliance, quindi dalla lotta all’evasione fiscale, come si legge nella bozza dell’atto pubblicata da ItaliaOggi.
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Le maggiori entrate nel fondo per la riforma fiscale provenienti dal contrasto all’evasione verranno poi restituite, in tutto o in parte, ai contribuenti. Come? Sotto forma di riduzione del prelievo.
In questo consiste a grandi linee il patto fiscale che il Governo vuole istituire con i cittadini italiani: un modo per premiare la fedeltà fiscale e contributiva sia di imprese che dei lavoratori.
La lista degli obiettivi da raggiungere quindi si allunga. Oltre a quelli che abbiamo visto, il Governo vuole:
- favorire la compliance volontaria;
- migliorare l’intera governance del sistema tributario;
- contrastare l’evasione e l’elusione fiscale.
Per mettere in pratica l’ultimo punto è necessario, tra le altre misure, anche migliorare l’analisi dei debiti iscritti a ruolo, oltre a velocizzare i tempi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione per la lavorazione delle notifiche delle cartelle e l’attivazione delle procedure di pignoramento.
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