Premio per chi paga le tasse: come funziona il Patto fiscale di Draghi

Rosaria Imparato

30 Giugno 2021 - 13:25

Nella bozza di documento di riforma del Fisco delle Commissioni Finanze si parla di un premio per chi paga le tasse: vediamo come funziona il Patto fiscale.

Premio per chi paga le tasse: come funziona il Patto fiscale di Draghi

Il Governo Draghi pensa a come poter cambiare il rapporto Fisco-contribuente mettendo in piedi un vero e proprio Patto fiscale, con dei premi per chi paga le tasse.

Questa l’idea di fondo del documento presentato dalle commissioni Finanze di Camera e Senato nell’ambito della riforma fiscale.

La logica alla base del premio è quella di instaurare un meccanismo di impegno reciproco tra lo Stato e il contribuente: vediamo come funziona.

Premio per chi paga le tasse: come funziona il Patto fiscale di Draghi

La data della chiusura dei lavori prevista è il 30 giugno: il documento presentato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato affronta i principali temi della riforma fiscale in 21 pagine.

Tra questi c’è per l’appunto il cosiddetto Patto fiscale, il cui obiettivo è quello di cambiare il rapporto Fisco-contribuente puntando a una relazione basata su “reciproco impregno”.

Che significa? Secondo il Sole 24 Ore, da un lato lo Stato deve allontanare ogni tendenza a considerare il contribuente un evasore che ancora non è stato scoperto, mentre il cittadino deve “internalizzare il beneficio collettivo che deriva dal pagamento dei tributi”, ovvero che dal versamento delle tasse derivano dei vantaggi in termini di beni e servizi pubblici.

Premio per chi paga le tasse e rimborsi più veloci

La parte di “impegno” riguardante lo Stato non si configura solo come un approccio diverso al contribuente. Il documento delle commissioni Finanze evidenzia come ci vogliano dei comportamenti pratici e tangibili, come finestre più brevi per i controlli, o tagliando automaticamente i tempi dei rimborsi fiscali o i termini degli accertamenti.

Un taglio delle tempistiche, insomma, sia per quanto riguarda l’erogazione dei rimborsi che per i periodi di verifica.

Inoltre, per le commissioni Finanze andrebbe cambiato anche il meccanismo che regola le sanzioni, da cancellare nel caso i versamenti non vengano effettuati per errore o per “grave carenza di liquidità”.

Infine, anche la Riscossione va completamente riformata in un’ottica incentrata su efficacia ed efficienza.

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