Ai lavoratori autonomi spetta un rimborso che arriva fino a 1.265 euro annui. In quali casi spetta il beneficio e quando ne possono beneficiare i titolari di partita Iva?
Esiste un rimborso che arriva fino a 1.265 euro che spetta ogni anno ai lavoratori autonomi. In che periodo è liquidato e a quali titolari di partita Iva spetta? La Legge di Bilancio 2025 è intervenuta con una proroga dell’Irpef a tre aliquote, resa strutturale, e con una riconferma delle maggiori detrazioni spettanti ai lavoratori dipendenti (equiparate dal 2024 a quelle dei pensionati).
Nulla è cambiato, invece, per i lavoratori autonomi per i quali le detrazioni sono rimaste invariate non solo rispetto a quest’anno, ma anche rispetto all’anno precedente. Nonostante l’immutabilità della normativa per i titolari di partita Iva, va sottolineato che spetta, anche a chi ha reddito da lavoro autonomo, un’importante detrazione.
Rimborso fino a 1.265 euro
I titolari di partita Iva che hanno scelta di aderire al regime ordinario, hanno diritto alle detrazioni per i carichi di famiglie e per le spese e gli oneri sostenuti. A questi lavoratori, inoltre, spettano anche le detrazioni per il reddito da lavoro che, però, sono di importo diverso rispetto a chi ha reddito da lavoro dipendente o assimilato.
Le detrazioni massime sul reddito da lavoro che sono riconosciute agli autonomi sono di 1.265 euro annui. Questo importo può tradursi in un rimborso qualora l’imposta dovuta a saldo nella dichiarazione dei redditi, sia maggiore delle detrazioni spettanti. Ricordiamo, infatti, che i lavoratori autonomi versano a titolo di acconto nell’anno precedente a quello in cui si effettua la dichiarazione dei redditi, un importo (tra primo acconto di giugno e secondo acconto di novembre) che è pari al 100% dell’imposta dovuta per l’anno precedente.
Nel caso, quindi, si fatturi esattamente lo stesso importo rispetto all’anno precedente ci si ritrova, in sede di dichiarazione dei redditi, con l’Irpef interamente versata (in questo caso a giugno è dovuto solo il primo acconto per l’anno in corso). Avendo versato interamente l’imposta, però, per le detrazioni spettanti al lavoratore autonomo spetta un rimborso Irpef.
Come si calcola la detrazione per lavoro autonomo?
Le detrazioni per lavoro autonomo non cambiano nel 2025, così come non sono cambiate nel 2024 visto che la regola per il loro calcolo non è stata modificata dall’introduzione dell’Irpef a tre aliquote.
Le regole di base per il calcolo delle detrazioni per i lavoratori autonomi sono ancora quelle contenute nell’articolo 13 del Tuir che prevede una detrazione massima pari a 1.265 euro riconosciuta solo a chi ha reddito di lavoro autonomo pari o inferiore a 5.500 euro. Per redditi di importo superiore la detrazione che spetta diminuisce al salire del reddito.
Sono previste, come per i redditi da lavoro dipendente e quelli da pensione, istruzioni specifiche di calcolo e nello specifico:
- se il reddito complessivo è fino a 5.500 euro la detrazione annua spettante per il reddito da lavoro autonomo è pari a 1.265 euro;
- se il reddito complessivo è compreso tra 5.501 e 28.000 euro la detrazione annua spettante si calcola attraverso la seguente formula: 500 + 765 x [28.000 euro – reddito complessivo)/22.500]
- se il reddito complessivo è compreso tra 28.001 e 50.000 euro la detrazione annua spettante si calcola attraverso la seguente formula: 500 x [50.000 euro – reddito complessivo)/22.000];
- se il reddito è superiore a 50.000 euro non spetta alcuna detrazione.
Inoltre, è prevista una ulteriore detrazione di 50 euro per i lavoratori autonomi che hanno redditi annui compresi tra 11.000 e 17.000 euro
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