Rinnovo del contratto Pubblica Amministrazione: passi in avanti per i comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso. La scorsa settimana c’è stato un incontro tra i ministri interessati: ecco cosa è emerso.
La trattativa per il rinnovo del contratto dei comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico - che interesserà quindi il personale delle Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco - è finalmente partito.
Lo scorso venerdì 14 maggio, infatti, a Palazzo Vidoni ha avuto luogo l’incontro tra i ministri che lavoreranno al rinnovo: per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, per l’Economia Daniele Franco, per la Giustizia Marta Cartabia e per la Difesa Lorenzo Guerini.
Vista l’importanza dell’appuntamento è importante capire cosa è stato detto durante l’incontro, così da farsi un’idea di come sarà il rinnovo del contratto dei comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico.
Rinnovo del contratto Forza Armate: cosa hanno detto i ministri interessati
I ministri hanno ribadito l’intenzione di colmare la differenza degli stanziamenti per gli aumenti contrattuali tra i vari comparti. Una volontà registrata da parte di tutti i ministri, i quali hanno ribadito la necessità di garantire un incremento di stipendio complessivo pari almeno al 4,07% della parte tabellare.
Ed è importante il fatto che durante la riunione sia emerso che questo obiettivo debba essere raggiunto indipendentemente da quanto già previsto per la specificità del contratto.
Una riunione, dunque, che dà importanti garanzie al personale in divisa. Si temeva, infatti, che con le risorse a disposizione per il rinnovo del contratto bisognasse anche riconoscere la specificità riconosciuta ai comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico. In tal caso non sarebbe stato possibile raggiungere l’aumento del 4,07% del tabellare - che al lordo equivale a 107,00 euro medi - promesso.
Così, stanziando dunque ulteriori risorse per colmare la differenza tra i vari comparti della Pubblica Amministrazione, questo traguardo dovrebbe essere invece raggiunto.
E ancora, sempre ai fini del riconoscimento della specificità del personale in divisa, i ministri hanno convenuto nella necessità di avviare un percorso che appunto vada ad approvare una serie di misure ad hoc per Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco. Un “pacchetto specificità” nel quale dovrebbe essere compresa anche una forma di previdenza complementare, da tempo richiesta dal personale in divisa. E ancora: viene garantito l’interesse al finanziamento dell’area negoziale dei dirigenti del comparto Sicurezza e Difesa.
Nel verbale d’incontro si parla anche dei Vigili del Fuoco ovviamente: viene data molta importanza al finanziamento per il nuovo contratto.
Rinnovo del contratto Forze Armate e Polizia: pericolo per i “funzionari”, ecco perché
Nell’incontro, tuttavia, non si è parlato di come evitare che il rinnovo del contratto, e il conseguente aumento di stipendio, vadano a svantaggiare coloro che appartengono all’area dei funzionari.
Questi, infatti, oggi sono sotto la soglia dei 28.000,00€ di stipendio e quindi possono godere del cosiddetto bonus 100,00€ in busta paga. L’aumento lordo che verrà garantito dal nuovo contratto per il triennio 2019-2021, però, potrebbe comportare il superamento della suddetta soglia, con la conseguente perdita del bonus in busta paga.
Lo stipendio, quindi, rischia di essere persino più basso. Certo, verrebbe comunque riconosciuto un bonus - d’importo leggermente più basso - di cui godere sotto forma di detrazione dalla successiva dichiarazione dei redditi, ma non è di certo la stessa cosa.
Non sappiamo se i diretti interessati ne riparleranno ai successivi incontri: le parti sociali comunque garantiscono che questo sarà un tema che verrà messo sul tavolo della trattativa.
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