Forze Armate, il riordino delle carriere non valorizza l’esperienza di uomini e donne con le stellette: il Generale Vecciarelli, Capo dello Stato Maggiore della Difesa, ammonisce il Governo per le poche risorse stanziate per il comparto.
Che i correttivi al riordino delle carriere pensati dal Governo non soddisfino il personale militare non è un segreto: i delegati Co.Ce.R. in queste settimane non hanno perso occasione per lamentarsi per quanto fatto, o meglio “non fatto” dal provvedimento che introduce correttivi all’ultimo riordino delle carriere.
Sono troppi, infatti, i temi non affrontati dal provvedimento, il quale rischia di essere l’ennesima occasione persa da parte dell’amministrazione. Parole importanti in appoggio alla situazione dei militari sono arrivate in queste ore in Parlamento, dove il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Enzo Vecciarelli, davanti alle commissioni riunite della Difesa ha preso le parti del personale in divisa lamentandosi per l’operato del Governo.
Vecciarelli si è fatto portatore di un sentiment comune nelle Forze Armate: questo, infatti, ha spiegato che il personale militare è “frustrato” e “insoddisfatto” rispetto al correttivo sul riordino dei ruoli e delle carriere.
Riordino delle carriere: perché i militari sono insoddisfatti
L’insoddisfazione deriva dal fatto che il provvedimento, come spiegato dal Generale Vecciarelli, non costituisce quel segnale di attenzione atteso da tutte le Forze Armate; una misura inadeguata per risolvere i problemi lasciati in sospeso dall’ultimo riordino a causa di un supporto finanziario carente.
La frustrazione, invece, è legata al lungo lavoro svolto dall’amministrazione - che in più di un’occasione ha ascoltato i rappresentanti dei lavoratori - che però non ha portato ai risultati sperati. Proprio a causa delle risorse ridotte, infatti, non si può dire che ci siano stati miglioramenti e neppure il passaggio in Parlamento dovrebbe portare a delle modifiche importanti sul testo.
A tal proposito il Generale Vecciarelli, in qualità di Capo del SMD, ha chiesto alle Commissioni riunite di continuare a lavorare sul riordino delle carriere, così da fare dei passi avanti e migliorare le condizioni di lavoro di uomini e donne con le stellette.
Come spiegato dal Generale, la situazione attuale è frutto di anni di ipofinanziamento del comparto Difesa; la colpa quindi non è da attribuire solamente all’attuale Governo, in quanto tutte le ultime amministrazioni non si sono preoccupate di migliorare questo scenario.
Era inevitabile, quindi, che si arrivasse alla situazione attuale, dove le poche risorse stanziate hanno avuto riflessi negativi su molti aspetti, come appunto il trattamento economico del personale. Basti pensare che nel decreto legislativo che introduce correttivi al riordino ci sarà un aumento medio pro-capite di appena 14,00€ al mese.
Riordino delle carriere Forze Armate: il CoCeR ringrazia Vecciarelli
Le parole di Vecciarelli rappresentano un segnale importante; a condividere quanto detto dal Generale sono gli stessi delegati del CoCer i quali chiedono un chiaro intervento politico che possa modificare l’attuale quadro normativo della difesa, così da valorizzare l’esperienza del personale militare.
Anche i delegati CoCeR chiedono un ulteriore sforzo al Governo e al Generale stesso, in quanto i 22 milioni di euro a disposizione non sono assolutamente sufficienti per attuare tutte le misure necessarie, come ad esempio la valorizzazione economica dei gradi e delle qualifiche apicali dei graduati, dei sergenti e dei marescialli, i quali dal “1995 ad oggi, hanno subito sperequazioni dovute alla differenza sostanziale d’impiego e di struttura tra le amministrazioni difesa e sicurezza”.
Vi è poi la richiesta di bandire concorsi straordinari, come anche quella che punta ad individuare una soluzione definitiva al cambio di nomenclatura dei gradi.
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