Proposta del M5S: ridurre gli importi delle rate relative alla rottamazione ter.
Con il DL 119/2018 è stata introdotta la cd rottamazione ter, ovvero la terza edizione della riduzione di sanzioni ed interessi sulle cartelle esattoriali scadute.
Sarà possibile aderire alla rottamazione ter delle cartelle anche per i contribuenti con rate scadute relative alle due precedenti edizioni di definizione agevolata: l’unico vincolo che pone il decreto fiscale è che i contribuenti che avevano aderito alla definizione agevolata dello scorso anno dovranno pagare le rate non corrisposte entro il termine del 7 dicembre 2018.
La rottamazione ter prevede - a differenza delle due edizioni precedenti - una dilazione più lunga del pagamento e maggiori rate: due scadenze all’anno da rispettare e dieci rate massime da corrispondere in cinque anni dal 2019 al 2023.
Adesso tuttavia si parla di intervenire nuovamente su questo ultimo punto, riducendo ancora gli importi delle singole rate, aumentandole nel numero ma mantenendo le stesse scadenze.
Rottamazione ter: riduzione importi rate, ecco la proposta del M5S
Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio - DL 119/2018 - si trova al momento in discussione in Parlamento per la sua conversione in legge. Il punto più rilevante da dirimere sembra al momento quello relativo agli importi delle rate.
A questo proposito, l’Agenzia Ansa nelle ultime ore ha reso nota una proposta dei gruppi parlamentari del M5S e consistente nella riduzione degli importi delle rate, da attuare mediante l’aumento delle date utilizzabili dal contribuente per la dilazione.
L’obiettivo dell’emendamento M5S al decreto fiscale è quello di “consentire il pagamento di importi più bassi ed agevolare il contribuente”.
La proposta in oggetto, depositata presso la commissione Finanze al Senato, prevede che:
- restino 2 le rate per il 2019 al 31 luglio ed al 30 novembre (esattamente come previsto inizialmente);
- che dal 2020 e per tutto il resto della dilazione le scadenze per i pagamenti siano invece diluite in 4 appuntamenti ovvero:
- 28 febbraio;
- 31 maggio;
- 31 luglio;
- 30 novembre.
Rate e importi rottamazione ter: le attuali scadenze previste
Come chiarito anche dall’Agenzia delle Entrate Riscossione i contribuenti che sono in regola con i pagamenti delle rate di luglio, settembre e ottobre 2018 (rottamazione bis), ovvero che provvederanno al saldo delle predette rate entro il 7 dicembre 2018, avranno accesso automatico ai benefici previsti dalla rottamazione-ter.
L’importo residuo sarà poi dovuto in dieci rate di pari importo da pagarsi entro il 2023, ovvero entro cinque anni, con scadenza 31 luglio e 30 novembre di ogni anno.
La proposta del M5S mira proprio ad intervenire sui quattro anni successivi al primo, raddoppiando le rate in cui poter eseguire i pagamenti e consentendo quindi minori importi ed una dilazione più semplice da gestire.
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