Sai perché vietare i sacchetti di plastica nei supermercati è stata «un’idea orribile»?

Alessandro Nuzzo

21 Gennaio 2025 - 21:30

Vietare i sacchetti di plastica nei supermercati non ha migliorato la situazione, anzi. Ecco perché.

Sai perché vietare i sacchetti di plastica nei supermercati è stata «un’idea orribile»?

Quando parliamo di ambiente e di inquinamento, la plastica è la prima cosa che ci viene in mente. Impiegandoci centinaia di anni per degradarsi, la plastica è uno dei materiali più inquinanti al mondo. Eppure nonostante questo, l’industria non può farne a meno.

La produzione mondiale di plastica è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali. Dagli anni 50 del secolo scorso, con l’avvio della grande diffusione dell’utilizzo della plastica, ne abbiamo prodotte 8,3 miliardi di tonnellate, buttandone in natura circa 6,3 miliardi. Ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani del mondo. Si è arrivati ad un punto di non ritorno e se non si inverte il trend la situazione diventerà preoccupante per l’ambiente.

Negli ultimi anni si sta cercando di limitare l’uso eccessivo di plastica sopratutto nel settore alimentare. Se avete notato ora i sacchetti di plastica nei supermercati sono a pagamento. Questo non per una scelta degli esercenti ma per una direttiva europea entrata in vigore il 1° gennaio 2018 che li obbliga a far pagare i sacchetti di plastica e ad inserire la voce di spesa nello scontrino fiscale .

La regola riguarda sia i sacchetti di plastica monouso che quelli riutilizzabili. L’aliquota IVA applicata alla vendita di queste borse è del 22%, e sullo scontrino fiscale deve essere indicato separatamente sia il costo della merce acquistata sia quello del sacchetto di plastica.

L’obiettivo iniziale di questa normativa era ridurre la produzione e l’uso di plastica, ma i risultati non sono stati quelli sperati. Studi statistici condotti negli Stati Uniti hanno infatti evidenziato che, anziché diminuire, la vendita di sacchetti di plastica è aumentata.

Vietare i sacchetti di plastica nei supermercati non ha migliorato la situazione, anzi

In Texas è in vigore il divieto di utilizzo dei sacchetti di plastica nei supermercati e nei negozi, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, questa regola si è rivelata controproducente. Infatti, l’impossibilità di riutilizzare i sacchetti di plastica per il conferimento dei rifiuti ha spinto molte persone ad acquistare appositamente sacchetti destinati alla raccolta dei rifiuti, aumentando così il consumo complessivo di plastica.

Secondo il professor Hai dell’Università della California, coordinatore della ricerca, il risultato è paradossale: «Invece di consumare meno plastica, le persone hanno finito per comprarne di più».

Lo studio ha evidenziato che la riduzione nell’uso dei sacchetti di plastica per la spesa è stata compensata dall’aumento delle vendite di sacchetti per la spazzatura. A Dallas e Austin, nonostante l’abrogazione successiva del divieto, l’abitudine di acquistare sacchetti per i rifiuti è proseguita.

Da un lato, la norma ha ridotto l’uso dei sacchetti di plastica per la spesa, incentivando molte persone a passare a borse riutilizzabili in tessuto, spinte sia dal costo che dalla sensibilità ambientale. Dall’altro, ha portato a un aumento nell’acquisto di sacchetti per rifiuti, vanificando in parte l’obiettivo di ridurre l’uso della plastica. In definitiva, il divieto non ha prodotto il calo nell’uso complessivo della plastica che si auspicava inizialmente.

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