Sfratti bloccati, ma restano le tasse sulla casa: Confedilizia contro il Governo

Anna Maria D’Andrea

21 Settembre 2020 - 16:01

Sfratti bloccati, proroga al 31 dicembre 2020, mentre restano le tasse sulla casa. Dall’IMU, fino alle imposte sui canoni di locazione (anche se non percepiti), Confedilizia si scaglia contro il Governo, ed annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale.

Sfratti bloccati, ma restano le tasse sulla casa: Confedilizia contro il Governo

Sfatti bloccati, la proroga fino al 31 dicembre 2020 non piace ai proprietari di immobili in affitto, e viene duramente criticata da Confedilizia.

Se i proprietari non possono avviare procedure di sfratto nei confronti di inquilini morosi, restano dovute tutte le tasse, dall’IMU fino alle imposte sui canoni di locazione, anche se non percepiti.

Il decreto Rilancio ha prorogato fino a fine anno il blocco degli sfratti, sospensione pensata in considerazione della grave crisi economica innescata dal Covid-19, senza tuttavia prevedere misure di ristoro nei confronti dei proprietari degli immobili.

Il blocco è stato immediatamente criticato da Confedilizia, che porterà la norma all’attenzione della Corte Costituzionale.

Sfratti bloccati, ma restano le tasse sulla casa: Confedilizia contro il Governo

Non solo gli inquilini, ma anche i proprietari di immobili in affitto sono in difficoltà economica, complice anche il blocco generalizzato degli sfratti prorogato fino alla fine del 2020.

È stato un emendamento approvato in sede di conversione del decreto Rilancio ad aver prorogato la sospensione delle procedure di sfratto fino al 31 dicembre, rispetto al termine iniziale del 31 agosto. Una misura che per il Governo si è resa necessaria considerando la situazione di crisi, ma alla quale non si affiancano misure di ristoro nei confronti dei proprietari degli immobili.

Il 16 giugno, salvo proroghe locali, bisognava pagare la prima rata dell’IMU; il 16 dicembre è prevista la scadenza del saldo. Non vi sono state proroghe per quel che riguarda il versamento della cedolare secca o l’Irpef relativa ai canoni d’affitto percepiti nel 2019, così come ad oggi non c’è una norma che “cancelli” in automatico l’obbligo di pagare le imposte sui canoni d’affitto non percepiti.

Al blocco di circa un anno delle procedure di sfratto non sono seguite norme per agevolare i proprietari di immobili. Ed è proprio per questo che Confedilizia si è duramente scagliata contro il Governo, annunciando di esser pronta a portare la norma prevista dal decreto Rilancio al vaglio della Corte Costituzionale.

Quali sono gli sfratti bloccati

Il blocco delle procedure di sfratto è stato introdotto in via generalizzata per tutti i provvedimenti già avviati, senza considerare i motivi alla base del mancato pagamento degli affitti.

La sospensione delle procedure esecutive è quindi totale, e riguarda sia gli immobili ad uso abitativo che i locali commerciali.

Specifichiamo che è possibile per il proprietario dell’immobile avviare la procedura di sfratto; resta sospesa solo l’esecuzione effettiva dello stesso, per la quale bisognerà attendere il 1° gennaio 2021.

Sfratti bloccati, una norma incostituzionale? Le richieste di Confedilizia al Governo

La proroga fino alla fine del 2020 del blocco degli sfratti è stata criticata aspramente da Confedilizia, che ha l’ha definita come una norma che “sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie” e che avrà “effetti depressivi incalcolabili sul mercato immobiliare”.

All’aspetto economico, l’organizzazione a tutela dei proprietari di immobili affianca la questione di legittimità: il blocco degli sfratti è incostituzionale? Per Confedilizia, è necessario ripristinare la tutela del diritto di proprietà, ed è per questo che sta lavorando per portare la norma all’attenzione della Corte Costituzionale.

Se da un lato appare legittimo aiutare le tante famiglie in difficoltà che, a causa dell’emergenza causata dal Covid-19, non riescono a pagare l’affitto, dall’altro è necessario quantomeno predisporre adeguate misure di ristoro per i proprietari, anch’essi danneggiati economicamente.

Meno tasse sulla casa ed agevolazioni per la rinegoziazione dei contratti d’affitto sono alcune delle proposte di Confedilizia, accanto alla riduzione dell’IMU.

Un pacchetto di interveniti portato all’attenzione del Senato nel corso dell’Audizione per la conversione del decreto agosto; resta ora da attendere per capire se ed eventualmente quali proposte saliranno sul “carrozzone” delle modifiche al decreto n. 104/2020.

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