Simest ha implementato delle misure a sostegno delle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina e/o Russia e/o Bielorussia.
Il conflitto, iniziato nel febbraio 2022 con l’invasione del territorio Ucraino da parte delle truppe russe, sta avendo ripercussioni negative ai danni dell’economia italiana. Le imprese italiane che svolgono attività di import ed export verso i paesi coinvolti nel conflitto fra Russia e Ucraina hanno risentito particolarmente della crisi.
Le catene di approvvigionamento per le importazioni sono state colpite da una grave perturbazione a causa del conflitto. Molti beni primari prodotti dai paesi coinvolti, come grano, cereali e altri derivati, hanno infatti subito un drastico calo della produzione. Il mercato dell’energia invece, ha registrato un aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità e gas, essendo Russia e Ucraina principali produttori da cui ci riforniamo. Le ripercussioni di questa crisi sono dunque ricadute direttamente e indirettamente sulle imprese europee e in particolare in capo alle imprese italiane.
Per porre rimedio a questa situazione, Simest ha implementato delle misure (definite dalla Circolare n. 2/394/2022) a sostegno delle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina e/o Russia e/o Bielorussia. Simest è una società creata nel 1991 con l’obiettivo di sostenere il processo di internazionalizzazione e di assistere gli imprenditori nelle attività nei mercati stranieri.
È controllata per il 76% dal Governo Italiano (in particolare dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite Sace che fa parte del gruppo Cassa Depositi e Prestiti ‘CDP’), e il resto del pacchetto azionario è composto da banche, associazioni imprenditoriali e di categoria. Andiamo a vedere ore nel dettaglio cosa prevedono le misure di Simest a sostegno delle PMI e Mid Cap italiane.
A quali imprese è dedicata
Alle PMI e Mid Cap italiane, costituite in forma di società di capitali, che:
- abbiano depositato presso il Registro imprese almeno tre bilanci relativi a tre esercizi completi;
- abbiano un fatturato export medio complessivo nel triennio 2019-2021 pari ad almeno il 10% del fatturato medio totale del triennio 2019-2021;
- abbiano registrato, sulla base degli ultimi tre bilanci (2019-2021), una quota minima di approvvigionamenti da Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia, rispetto agli approvvigionamenti complessivi, pari ad almeno il 5% (10% nel caso di approvvigionamenti indiretti di semilavorati e prodotti finiti strumentali al ciclo produttivo e nel caso di approvvigionamenti misti diretti e indiretti);
- abbiano riscontrato un rincaro dei costi degli approvvigionamenti, che, al termine dell’esercizio 2022, dovrà risultare almeno pari al 20% della media del triennio precedente, oppure abbiano riscontrato una riduzione dei quantitativi degli approvvigionamenti, che, al termine dell’esercizio 2022, dovrà risultare almeno pari al 20% della media del triennio precedente come asseverato da un revisore.
Come funziona la misura contro la crisi ucraina
La misura si compone di un finanziamento a tasso agevolato (rimborso a tasso zero) in “de minimis” con fondo perduto in regime di Temporary Framework. L’ obiettivo è fronteggiare gli impatti negativi sulle imprese esportatrici derivanti dalle difficoltà o rincari degli approvvigionamenti a seguito della crisi in atto in Ucraina.
Il finanziamento ha un importo massimo finanziabile fino a € 1.500.000 in funzione della classe di scoring e della quota di approvvigionamenti verso le tre aree. In tutti i casi, l’importo richiesto non può essere superiore al 25% dei ricavi medi risultati dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa.
La quota massima a fondo perduto concessa da Simest può arrivare fino al 40% dell’intervento agevolativo complessivo. La quota di co-finanziamento a fondo perduto è concessa nei limiti dell’importo massimo di agevolazione in regime di Temporary Framework, pari a € 400.000 per impresa. Per quanto riguarda la durata del finanziamento è pari a 6 anni, di cui i primi 2 di pre-ammortamento. Inoltre, per avere più chiara la situazione e capire se la propria azienda rientra nell’elenco delle imprese che hanno i requisiti adatti a questo bando è sempre preferibile fare affidamento sul supporto di professionisti.
Le tipologie di attività e spese ammesse
Le spese ammissibili, da sostenere successivamente alla ricezione dell’esito della domanda ed entro il secondo esercizio intero successivo alla data di erogazione, sono relative a:
- realizzazione di investimenti produttivi, anche in Italia, tra cui:
- acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti, anche nell’ottica di ricerca di materiali alternativi a quelli solitamente in uso;
- tecnologie hardware e software e digitali in genere, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti.
- investimenti per la sostenibilità in Italia (es. interventi di efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.) dell’impresa Richiedente;
- consulenze e studi volti all’individuazione:
- di nuovi potenziali fornitori/mercati alternativi di approvvigionamento;
- di nuove formulazioni produttive per la sostituzione di materiali non più disponibili.
- partecipazione ad eventi internazionali in Italia e all’estero (fiere e mostre);
- partecipazione/organizzazione di business meeting, workshop, B2B, B2C volti all’individuazione di nuovi potenziali fornitori/ mercati alternativi di approvvigionamento;
- spese una tantum strumentali all’individuazione di nuovi potenziali fornitori/ mercati alternativi di approvvigionamento;
- certificazioni e/o omologazioni di prodotto, registrazione di marchi, brevetti, ecc.;
- consulenza finalizzata alla presentazione della Domanda di Intervento Agevolativo e alle asseverazioni rese dal Revisore dei conti (per un valore corrispondente no a un massimo del 5% dell’importo deliberato).
Tutte le spese si considerano sostenute alla data in cui avviene l’effettivo pagamento tramite il Conto Corrente Dedicato. Devono essere inoltre documentate con fattura o altro documento fiscalmente valido con indicazione dettagliata delle singole spese effettuate ed essere conformi al DNSH.
Verifiche per la conferma dell’agevolazione
Successivamente alla presentazione della domanda, entro il 31 dicembre 2023 è necessario attestare, mediante dichiarazione e asseverazione da parte di un soggetto revisore, il rispetto di almeno uno tra i seguenti requisiti:
- un aumento del costo medio unitario degli approvvigionamenti (diretti e/o indiretti) da Ucraina e/o Federazione russa e/o Bielorussia e/o da geografie alternative di approvvigionamento. L’aumento nel 2022 dovrà essere pari ad almeno il 20% rispetto alla media del triennio 2019 – 2021;
- una riduzione dei quantitativi degli approvvigionamenti (diretti e/o indiretti) da Ucraina e/o Federazione russa e/o Bielorussia. L’aumento nel 2022 dovrà essere pari ad almeno il 20% rispetto alla media del triennio 2019 – 2021.
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