Spese mediche detraibili, cosa fare con gli scontrini e le fatture cartacee?

Patrizia Del Pidio

24 Giugno 2024 - 12:09

Scontrini e fatture di spese mediche detraibili non vanno obbligatoriamente conservati se non si modifica il 730 precompilato. Ecco cosa conviene fare, in ogni caso.

Spese mediche detraibili, cosa fare con gli scontrini e le fatture cartacee?

Cosa fare con scontrini e fatture delle spese sanitarie portate in detrazione? Siamo, ormai, nel pieno della campagna dichiarativa 2024 e la novità di quest’anno è che non è più obbligatorio conservare gli scontrini cartacei per le spese sostenute per la sanità. Il tutto, infatti, è conservato nel cassetto fiscale, accessibile dall’area personale del portale dell’Agenzia delle Entrate.

Una volta inserite le spese (o confermate quelle presenti nel precompilato) gli scontrini e le fatture delle spese vanno gettati via? Gli esperti consigliano, nonostante non vi sia più l’obbligo di farlo, di conservare i documenti che attestano le spese perché a in caso di discrepanze si potrà dimostrare di aver sostenuto le spese. Anche se la dichiarazione dei redditi è presentata dal Caf, sarà lo stesso centro di assistenza fiscale a conservare la documentazione in copia (ma si consiglia di mantenere anche gli originali conservati).

Vediamo la novità e come conservare al meglio i documenti fiscali.

La novità 2024 su scontrini e fatture

La novità di quest’anno è che se si utilizza il modello 730 precompilato non è obbligatorio conservare gli scontrini e le fatture cartacee perché, essendo associati al codice fiscale del contribuente e comunicati all’Agenzia delle Entrate tramite il sistema di tessera sanitaria, la conservazione è informatizzata.

Le spese sanitarie, infatti, rientrano tra quelle caricate dall’Agenzia delle Entrate insieme alle spese per premi assicurativi, quelle per i contributi previdenziali, per interventi di ristrutturazione e per spese universitarie (ce ne sono anche molte altre, ma evitiamo di inserire la lista completa).

Le spese mediche e sanitarie rientrano tra le spese che danno diritto alla detrazione del 19% sull’importo che supera la franchigia di 129,11 euro. Dal 2007 è stato inserito lo scontrino parlante, quello che riporta il codice fiscale del contribuente che effettua la spesa oltre alla tipologia e la natura del prodotto acquistato.

Lo scontrino parlante, ogni volta che viene erogato, è contabilizzato nel cassetto fiscale del contribuente sul sito dell’Agenzia delle Entrate (proprio per questo l’Agenzia è in grado di inserire queste spese in automatico nella dichiarazione precompilata: con il sistema tessera sanitaria, infatti, queste spese sono comunicate dai soggetti terzi al Fisco periodicamente).

Perché e come conservare gli scontrini delle spese

Se quando si controlla il 730 precompilato tutte le spese mediche sono state inserite correttamente e non c’è bisogno di apportare modifiche, l’obbligo di conservare gli scontrini viene meno. Se si modifica o si inserisce qualche spesa non presente, invece, l’obbligo rimane ma solo per la voce modificata o inserita. Le spese possono essere riportate nel 730, quindi, anche se il contribuente non è in possesso dello scontrino, se le stesse sono state acquisite dal sistema tessera sanitaria.

In caso di discrepanze tra gli scontrini di cui si è in possesso e quelli indicati nella dichiarazione precompilata, infatti, il totale delle spese mediche sostenuto deve essere modificato: in questo caso, però, il consiglio è quello di conservare tutte le fatture e tutti gli scontrini relativi alle spese mediche acquisendo, al tempo stesso, anche il prospetto di quelle presenti nel sistema tessera sanitaria.

Conservare gli scontrini, quindi, non è più obbligatorio, ma è sempre bene conservarli prima della presentazione della dichiarazione dei redditi perché al momento del controllo potrebbe esserci una discrepanza e potrebbe mancare qualche spesa in quelle già inserite. Per chi sta già pensando se gettare o conservare gli scontrini della farmacia relativi al 2024, quindi, la risposta è sempre che è meglio conservarli perché in caso di discrepanze si avrà una copia del documento di spesa per inserire la stessa nel 730.

Il consiglio, poi, è anche quello di conservare gli scontrini anche in copia perché la carta termica su cui gli scontrini sono stampati tende a scolorire e a diventare illeggibile se esposta a fonti di calore.

Scontrini farmacia e fatture visite, cosa fare per il 2025?

Per chi nel corso del 2024 sta pensando di non conservare gli scontrini delle spese mediche che sta sostenendo, il consiglio è quello, invece, di farlo. Se si effettua una visita medica, ad esempio, presso una struttura privata può capitare che per un qualsiasi motivo la spesa non venga comunicata con il sistema tessera sanitaria. A quel punto la stessa non apparirà nel 730 precompilato 2025 del contribuente che, quindi, dovrà inserire la spesa manualmente (ed è necessario avere il documento di spesa che la attesti).

Un altro esempio classico che fa comprendere perché è importante conservare gli scontrini cartacei è dato dalle spese sanitarie sostenute per i figli a carico. Se il figlio non viene inserito in automatico a carico nel 730 precompilato (perché magari il sostituto di imposta non ha comunicato all’Agenzia delle Entrate il codice fiscale) o nel caso che il Fisco non sappia quale dei genitori ha sostenuto la spesa, l’importo non sarà presente nel precompilato 2025. Anche in questo caso è necessario conservare gli scontrini e le fatture rilasciate da ospedali e farmacie per poter portare in detrazione la spesa.

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