Scontrini e fatture di spese mediche detraibili non vanno obbligatoriamente conservati se non si modifica il 730 precompilato. Ecco cosa conviene fare, in ogni caso.
Cosa fare con scontrini e fatture delle spese sanitarie portate in detrazione? Siamo, ormai, nel pieno della campagna dichiarativa 2024 e la novità di quest’anno è che non è più obbligatorio conservare gli scontrini cartacei per le spese sostenute per la sanità. Il tutto, infatti, è conservato nel cassetto fiscale, accessibile dall’area personale del portale dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta inserite le spese (o confermate quelle presenti nel precompilato) gli scontrini e le fatture delle spese vanno gettati via? Gli esperti consigliano, nonostante non vi sia più l’obbligo di farlo, di conservare i documenti che attestano le spese perché a in caso di discrepanze si potrà dimostrare di aver sostenuto le spese. Anche se la dichiarazione dei redditi è presentata dal Caf, sarà lo stesso centro di assistenza fiscale a conservare la documentazione in copia (ma si consiglia di mantenere anche gli originali conservati).
Vediamo la novità e come conservare al meglio i documenti fiscali.
La novità 2024 su scontrini e fatture
La novità di quest’anno è che se si utilizza il modello 730 precompilato non è obbligatorio conservare gli scontrini e le fatture cartacee perché, essendo associati al codice fiscale del contribuente e comunicati all’Agenzia delle Entrate tramite il sistema di tessera sanitaria, la conservazione è informatizzata.
Le spese sanitarie, infatti, rientrano tra quelle caricate dall’Agenzia delle Entrate insieme alle spese per premi assicurativi, quelle per i contributi previdenziali, per interventi di ristrutturazione e per spese universitarie (ce ne sono anche molte altre, ma evitiamo di inserire la lista completa).
Le spese mediche e sanitarie rientrano tra le spese che danno diritto alla detrazione del 19% sull’importo che supera la franchigia di 129,11 euro. Dal 2007 è stato inserito lo scontrino parlante, quello che riporta il codice fiscale del contribuente che effettua la spesa oltre alla tipologia e la natura del prodotto acquistato.
Lo scontrino parlante, ogni volta che viene erogato, è contabilizzato nel cassetto fiscale del contribuente sul sito dell’Agenzia delle Entrate (proprio per questo l’Agenzia è in grado di inserire queste spese in automatico nella dichiarazione precompilata: con il sistema tessera sanitaria, infatti, queste spese sono comunicate dai soggetti terzi al Fisco periodicamente).
Perché e come conservare gli scontrini delle spese
Se quando si controlla il 730 precompilato tutte le spese mediche sono state inserite correttamente e non c’è bisogno di apportare modifiche, l’obbligo di conservare gli scontrini viene meno. Se si modifica o si inserisce qualche spesa non presente, invece, l’obbligo rimane ma solo per la voce modificata o inserita. Le spese possono essere riportate nel 730, quindi, anche se il contribuente non è in possesso dello scontrino, se le stesse sono state acquisite dal sistema tessera sanitaria.
In caso di discrepanze tra gli scontrini di cui si è in possesso e quelli indicati nella dichiarazione precompilata, infatti, il totale delle spese mediche sostenuto deve essere modificato: in questo caso, però, il consiglio è quello di conservare tutte le fatture e tutti gli scontrini relativi alle spese mediche acquisendo, al tempo stesso, anche il prospetto di quelle presenti nel sistema tessera sanitaria.
Conservare gli scontrini, quindi, non è più obbligatorio, ma è sempre bene conservarli prima della presentazione della dichiarazione dei redditi perché al momento del controllo potrebbe esserci una discrepanza e potrebbe mancare qualche spesa in quelle già inserite. Per chi sta già pensando se gettare o conservare gli scontrini della farmacia relativi al 2024, quindi, la risposta è sempre che è meglio conservarli perché in caso di discrepanze si avrà una copia del documento di spesa per inserire la stessa nel 730.
Il consiglio, poi, è anche quello di conservare gli scontrini anche in copia perché la carta termica su cui gli scontrini sono stampati tende a scolorire e a diventare illeggibile se esposta a fonti di calore.
Scontrini farmacia e fatture visite, cosa fare per il 2025?
Per chi nel corso del 2024 sta pensando di non conservare gli scontrini delle spese mediche che sta sostenendo, il consiglio è quello, invece, di farlo. Se si effettua una visita medica, ad esempio, presso una struttura privata può capitare che per un qualsiasi motivo la spesa non venga comunicata con il sistema tessera sanitaria. A quel punto la stessa non apparirà nel 730 precompilato 2025 del contribuente che, quindi, dovrà inserire la spesa manualmente (ed è necessario avere il documento di spesa che la attesti).
Un altro esempio classico che fa comprendere perché è importante conservare gli scontrini cartacei è dato dalle spese sanitarie sostenute per i figli a carico. Se il figlio non viene inserito in automatico a carico nel 730 precompilato (perché magari il sostituto di imposta non ha comunicato all’Agenzia delle Entrate il codice fiscale) o nel caso che il Fisco non sappia quale dei genitori ha sostenuto la spesa, l’importo non sarà presente nel precompilato 2025. Anche in questo caso è necessario conservare gli scontrini e le fatture rilasciate da ospedali e farmacie per poter portare in detrazione la spesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA