In 48 ore, la situazione diviene da pre-allarme: «Il Paese si prepari». A cosa? Ad affrontare il differenziale fra necessità ed esasperazione, esploso a Natale nelle file alle mense dei nuovi poveri
Quasi non ci si è accorti. Eppure, il Covid è tornato. Era scritto, d’altronde. Ma più che la situazione sanitaria, stavolta è quella sociale che dovrebbe mettere in allarme il governo, ancora un po’ ebbro per il passaggio della Manovra in Senato nei tempi prestabiliti e al riparo dall’esercizio provvisorio. Ancorché l’incidente sul Dl Rave e il necessario ricorso alla tagliola per evitarne la decadenza, parli abbastanza chiaro.
Perché la realtà ha bussato alla porta a tempo di record. Da inizio anno, i cittadini dovranno fare i conti immediatamente con un combinato che potrebbe mandare in fumo tutti i benefici che i provvedimenti messi in campo dal governo avrebbero dovuto garantire loro. Se infatti terminerà lo sconto sul prezzo della benzina, contemporaneamente aumenteranno del 2% i pedaggi autostradali. Un salasso per chi utilizza l’auto per lavorare.
Ed ecco che il ministero della Salute emana la sua direttiva, nemmeno a 48 ore dai primi screening sui passeggeri cinesi in arrivo a Malpensa e Fiumicino, decisione fortemente contestata dalla stessa Autorità europea, oltre che dalla Cina e che ha visto i Paesi membri muoversi in ordine sparso. [...]
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