Guida al bilancio di esercizio: ecco lo schema obbligatorio di stato patrimoniale previsto dall’articolo 2424 del codice civile e la riclassificazione di impieghi e fonti.
Quando si parla di bilancio di esercizio si intende la rappresentazione delle grandezze aziendali dal punto di vista patrimoniale, reddituale e finanziario. Il bilancio di esercizio è obbligatorio e pubblico e deve essere redatto una volta l’anno.
E’ formato dai seguenti documenti:
- stato patrimoniale
- conto economico
- nota integrativa
Bilancio di esercizio: lo schema obbligatorio di Stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale indica la provenienza delle risorse finanziarie dell’azienda, ovvero dove l’impresa ha reperito il denaro necessario alla sua attività. Lo stato patrimoniale è composto:
- dal passivo: indica le fonti di denaro
- dall’attivo: la destinazione delle risorse finanziarie pervenute all’azienda a qualsiasi titolo.
Lo schema obbligatorio dello Stato Patrimoniale del bilancio di esercizio è previsto dall’articolo 2424 del codice civile.
Le tabella seguente indica le principali voci della stato patrimoniale divise tra attivo e passivo.
ATTIVO | PASSIVO |
crediti verso soci | patrimonio netto: capitale sociale, riserve, utile o perdita d’esercizio |
immobilizzazioni: materiali, immateriali, finanziarie | fondi per rischi e oneri |
attivo circolante: rimanenze, crediti, attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, disponibilità liquide | trattamento di fine rapporto subordinato |
ratei e risconti attivi | debiti |
- | ratei e risconti passivi |
Di solito lo stato patrimoniale viene analizzato sotto due aspetti: qualitativo e quantitativo.
L’aspetto qualitativo considera beni tra loro coordinati e con differente durata di utilizzazione.
Gli elementi dell’attivo patrimoniale sono suddivisi in due categorie:
- elementi dell’attivo immobilizzato: costituiscono la struttura tecnica e organizzativa dell’azienda: si tratta di impianti, macchinari e fattori produttivi anche immateriali come brevetti, diritti e marchi;
- elementi dell’attivo circolante: torneranno sotto forma liquida entro i 12 mesi successivi o che sono già sotto forma liquida.
L’aspetto quantitativo, invece, è dato dalla contrapposizione tra:
- gli elementi passivi;
- gli elementi attivi.
La differenza tra attivo e passivo rappresenta il patrimonio netto dell’azienda, ovvero le risorse finanziarie della proprietà.
Bilancio di esercizio, Stato Patrimoniale: la riclassificazione dello stato patrimoniale
La riclassificazione dello stato patrimoniale porta ad una presentazione in chiave finanziaria delle voci dell’attivo e del passivo dell’azienda, raggruppate e presentate in modo differente. Il passivo è rappresentato come fonte di denaro e quindi come risorse finanziarie entrate nell’azienda che andranno restituite; e l’attivo come impiego di denaro, quindi come investimenti che dovranno rientrare.
La suddivisione dello stato patrimoniale quindi è composto da due classi per gli impieghi e tre classi per le fonti.
Gli impieghi sono suddivisi:
- investimenti a breve termine: entro l’esercizio successivo
- investimenti a medio-lungo termine: oltre l’esercizio successivo.
Mentre le fonti, oltre a queste, avranno una classe in più:
- investimenti a breve termine: entro l’esercizio successivo
- investimenti a medio-lungo termine: oltre l’esercizio successivo
- investimenti senza termine, ovvero il capitale proprio, senza scadenza, che verrà restituito quando si scioglierà la società.
La seguente tabella illustra in maniera analitica il bilancio riclassificato.
IMPIEGHI | FONTI |
impieghi a breve: disponibilità liquide (denaro e titoli di vasto mercato), disponibilità finanziarie (crediti di qualsiasi tipologia e scadenza, ratei attivi), rimanenza di magazzino e contabili (stock utilizzabili e collocabili a breve, riscontri attivi a breve) | debiti a breve: debiti a breve scadenza |
impieghi a medio-lungo: immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie | debiti a medio-lungo: debiti a media-lunga scadenza |
- | capitale proprio: capitale sociale, riserve e utili, perdite a nuovo, utile d’esercizio |
E’ intuitivo come la differenza fra impieghi a breve e fonti a breve debba essere positiva, ciò significherebbe che l’azienda con le sue risorse riuscirebbe a pagare tutti i debiti in scadenza nel periodo successivo con la liquidità che già ha e con quella che si renderà tale entro l’esercizio successivo. Questa differenza, che si chiama patrimonio circolante netto e rappresenta il patrimonio che circolerà nell’anno però al netto dei debiti che andranno pagati nel breve periodo.
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