Questa famosa azienda AI italiana ha perso quasi €13 milioni in un anno

Claudia Cervi

14 Aprile 2025 - 07:51

In bilancio c’è un buco di quasi 13 milioni di euro, eppure questa startup sfida ChatGPT e ha già raccolto finanziamenti per oltre 40 milioni di euro (e piace agli investitori). Ecco perché.

Questa famosa azienda AI italiana ha perso quasi €13 milioni in un anno

Questa famosa azienda AI italiana ha perso quasi €13 milioni in un anno, ma è considerata una delle startup più promettenti nel campo dell’intelligenza artificiale. Nata nel 2020, durante la pandemia, la società ha dovuto affrontare anche l’arrivo dirompente di ChatGPT, che ha ridefinito le regole del gioco nel settore e costretto molte realtà a cambiare in corsa strategie e modelli di business.

Anche per questa startup il 2022 ha rappresentato un punto di svolta. Da fornitore di strumenti per l’analisi dei dati, si è trasformata in una piattaforma focalizzata sull’assistenza alle decisioni strategiche delle PMI. Un riposizionamento radicale, accompagnato da acquisizioni mirate e dall’adozione di un modello fondato su ricavi ricorrenti. Questo cambiamento ha avuto un impatto negativo sui risultati economici, ma, secondo il management, ha gettato le basi per una crescita più sostenibile nel lungo termine.

Analizziamo l’evoluzione della società, i dati di bilancio più recenti e le prospettive future, che potrebbero segnare il ritorno a una traiettoria di crescita (e di utile).

Vedrai: bilancio in rosso, ma fondamentali solidi

Vedrai nasce a Milano nel 2020 per iniziativa di Michele Grazioli, con l’obiettivo di portare l’intelligenza artificiale all’interno delle imprese, per supportare i processi decisionali con strumenti tecnologici avanzati ma semplici da usare.

Inizialmente concentrata sull’ottimizzazione delle decisioni operative attraverso modelli predittivi, la startup ha progressivamente spostato il focus su ambiti più strategici.

E il bilancio 2023 riflette questa fase di transizione. Il valore della produzione è sceso a 2,5 milioni di euro, ben lontano dai 5,56 milioni dell’anno precedente. Il calo dei ricavi operativi è stato ancora più marcato, scesi a 456 mila euro dai 4,1 milioni del 2022. Colpisce anche la forte crescita dei costi, saliti a 15,5 milioni dai 9,7 milioni dell’anno precedente. Il risultato è una perdita netta di 13,6 milioni di euro.

Malgrado le difficoltà economiche, la struttura patrimoniale della società resta solida. L’attivo dello stato patrimoniale è pari a 38,5 milioni di euro, in flessione rispetto ai 51 milioni del 2022, ma con una liquidità disponibile di 16,3 milioni e un attivo circolante di 21,5 milioni. Il patrimonio netto si attesta a 33,6 milioni di euro, con riserve per 1,8 milioni e un capitale sociale di 1,278 milioni. Sembrano dunque esserci le risorse necessarie per portare avanti il piano di rilancio.

Una startup che ha conquistato il venture capital

Vedrai ha attirato da subito l’attenzione degli investitori . L’idea di portare l’intelligenza artificiale all’interno delle PMI, per aiutarle a prendere decisioni strategiche (basate su analisi statistiche e matematiche dei dati), ha convinto fin da subito a scommettere sulla visione del fondatore Michele Grazioli.

In pochi anni la società ha raccolto quasi 50 milioni di dollari. Il round di Serie A del 2022, da 43,6 milioni, è stato guidato da Azimut, con la partecipazione di P101 SGR, Kairos Partners, MIP SGR e B Holding. Accanto a questi, nel capitale compaiono anche figure di primo piano del mondo startup italiano, come Francesco Beraldi (nei cda di Alkemy, Talent Garden, ICT Sud) e Gianfausto Ferrari, imprenditore seriale e cofondatore proprio di Talent Garden. Una squadra di investitori solida, che ha creduto nel progetto sin dalle prime fasi.

Il 2023, anno di forte perdita, va letto dentro questa cornice. Vedrai ha infatti portato avanti due acquisizioni strategiche: Indigo.ai, specializzata in chatbot e soluzioni no-code per la customer experience, e Premoneo, attiva nel pricing dinamico e nella segmentazione. Due operazioni che hanno ampliato le competenze del gruppo e rafforzato l’offerta, ma che nel breve hanno inciso sul bilancio. La scommessa è chiara: costruire un ecosistema AI integrato, capace di affrontare mercati complessi con tecnologie proprietarie.

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