La riduzione dell’aliquota Iva per pannolini, latte e seggiolini non ha avuto gli effetti attesi: il taglio dei prezzi per i consumatori è stato di molto inferiore al previsto.
Il taglio dell’Iva sui prodotti per l’infanzia non ha funzionato. Ad ammetterlo è lo stesso governo, attraverso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il taglio dell’Iva, infatti, non ha fatto scendere i prezzi quanto ci si attendeva. La discesa dei costi è stata inferiore alle attese, il che probabilmente vuol dire che i produttori o i rivenditori non hanno ribassato i prezzi tanto quanto è scesa l’Iva.
Una nota del ministro, infatti, spiega che la riduzione dell’Iva non ha avuto gli effetti attesi sui consumatori, come a dire che a guadagnarci sono stati principalmente i produttori o i rivenditori, anche se va sempre considerata l’incognita inflazione che potrebbe aver spinto verso l’alto i prezzi. Per questo motivo Urso ha dato mandato al Garante sui prezzi di convocare un tavolo d’allerta rapida.
La legge di Bilancio 2023, approvata dal governo Meloni e dalla maggioranza parlamentare di centrodestra, aveva infatti abbassato l’aliquota Iva per alcuni prodotti per l’infanzia: si era passati dal 10% al 5% per pannolini e latte artificiale e dal 22% al 5% per i seggiolini auto per i bambini. Decisioni che erano ritenute insufficienti sia per lo scarso effetto reale sui consumatori sia per il rischio - ora rivelatosi reale - che i prezzi non sarebbero scesi quanto dovuto.
Iva tagliata sui prodotti per l’infanzia, il monitoraggio
Su indicazione del ministro, il Garante per la sorveglianza dei prezzi ha realizzato un monitoraggio mensile per stimare la variazione dei prezzi di questi prodotti per cui è stata diminuita l’Iva: il confronto su pannolini, latte e seggiolini è stato fatto con i prezzi rilevati nel mese di dicembre del 2022.
Il taglio dell’Iva non ha avuto gli effetti attesi
Secondo quanto emerso dal monitoraggio, nei primi tre mesi di applicazione delle aliquote ridotte (quindi da gennaio a marzo 2023) gli effetti della misura introdotta dalla manovra non sono stati “interamente trasferiti a vantaggio dei consumatori”. Pur considerando l’inflazione, secondo il ministero, la riduzione del prezzo è stata pari solamente al 50% di quanto ci si attendeva con la riduzione delle aliquote Iva.
Latte, pannolini e seggiolini: quanto sono scesi i prezzi
Elaborando gli indici provinciali dei prezzi al consumo di Istat, il Garante ha stimato la variazione dei prezzi tra dicembre 2022 e marzo 2023, verificando una discesa dei costi per i consumatori ben inferiore rispetto alle attese. Ecco i dati:
- Pannolino aperto -4,9%
- Pannolino mutandina -2,9%
- Latte infanzia partenza -1,3%
- Latte infanzia crescita -2,6%
- Latte infanzia proseguimento -1,4%
- Seggiolino auto per bambini -2%
La discesa dei prezzi è stata quindi limitata. Altroconsumo ha effettuato dei calcoli per capire quale sarebbe dovuta essere la riduzione dei prezzi con l’aliquota Iva più bassa. Per i pannolini si attendeva un 4,5% in meno (trend rispettato solo per quelli aperti e non per quelli a mutandina), per il latte artificiale il ribasso sarebbe dovuto essere sempre del 4,5% (ed è invece meno della metà) e molto peggio va per i seggiolini: la riduzione è stata del 2% rispetto a un’attesa del 13,9%.
Iva ridotta su latte, pannolini e seggiolini: cosa farà il governo
Considerando questi dati, Urso ha quindi dato mandato al Garante di convocare una riunione della Commissione di allerta rapida per scoprire le ragioni che non hanno permesso di portare a una riduzione dei prezzi come da attese. E sulla base di quanto emerso, il governo si dice poi pronto a intervenire di conseguenza.
Urso promette un intervento per ridurre i prezzi dei prodotti per l’infanzia “con una operazione trasparenza che faccia comprendere chi ne ha eventualmente approfittato. Il taglio dell’Iva doveva andare tutto a beneficio dei consumatori e interverremo in tal senso”.
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