Analizziamo il funzionamento della nuova obbligazione a 10 anni di banca UniCredit rivolta al pubblico retail. Qual è la struttura dei rendimenti?
L’inizio anno è notoriamente la stagione preferita dagli istituti finanziari per raccogliere provviste da destinare poi alle loro tipiche attività di impresa. Del resto si sa, le banche “campano” di denaro intermediato, per cui maggiori sono le loro dimensioni operative e maggiori le loro esigenze di capitali.
In questa sede, in particolare, vediamo come funziona uno dei due neo bond (dual tranche) emessi dalla nota banca privata UniCredit. Anticipiamo solo che il taglio minimo è di 1.000 € per il bond UniCredit con cedola a 5,75% il primo anno, poi tassi variabili a seguire.
L’obbligazione a tasso misto 10 anni di banca UniCredit
Il bond ha codice ISIN IT0005631632, data emissione 15/01/2025 e scadenza (e rimborso finale) al 15/01/2035, 10 anni esatti appunto. Il titolo è emesso alla pari, così come il rimborso finale avverrà al 100% del nominale sottoscritto nel corso della sua vita utile. La valuta di denominazione è in euro, per cui non sussiste alcun rischio cambio per l’investitore nazionale.
L’emittente è banca UniCredit S.p.A., che ha emesso il bond per 20 milioni di € (ed altrettanti sull’altra obbligazione emessa e oggetto della dual tranche). Il titolo è negoziato sul mercato MOT di Borsa Italiana e sul sistema multilaterale di negoziazione EuroTLX. L’investitore, quindi, lo può liquidare in qualunque momento prima del 2035 ai prezzi di mercato vigenti al tempo della rivendita.
Il taglio minimo di sottoscrizione è di 1.000 € e relativi multipli, per cui si tratta a tutti gli effetti di un’emissione retail, cioè rivolta al piccolo investitore individuale.
Queste obbligazioni a tasso misto pagano il 5,75% solo il 1° anno
Veniamo ora ai rendimenti, fatta la premessa che la cedola ha periodicità annuale (a metà gennaio di ogni anno). L’emittente ha previsto una struttura del tipo misto, con una ricca cedola iniziale e poi interessi al tasso variabile dal 2° anno fino al termine. Nello specifico vale quanto segue:
- 5,75% lordo (il 4,255% al netto della ritenuta del 26%) per il solo 1° anno, da gennaio 2025 a gennaio 2026;
- tasso annuo variabile da gennaio 2026 a gennaio 2035, e pari al tasso Euribor a 3 mesi moltiplicato per il fattore di partecipazione dell’1,5. Cioè il titolare del bond percepirà una cedola pari a una volta e mezza il valore dell’Euribor a 3 mesi rilevato il 2° giorno lavorativo antecedente la data di inizio di ciascun periodo di interesse. Inoltre UniCredit ha “ingabbiato” la cedola tra un cap (5,75%) e un floor (0,00%), cioè un livello annuo lordo al di sopra e al di sotto del quale la parte variabile non può andare.
Impossibile, quindi, calcolare a priori quale sarà il rendimento effettivo annuo e/o complessivo. Tuttavia, è possibile stimare i limiti minimo-massimo al di sotto e al di sopra del quale i ritorni effettivi non andranno. Se le cedole variabili fossero sempre nulle, pari a 0,00%, non resterebbe che la cedola sicura del 1° anno. Viceversa, se fossero sempre al 5,75% il ritorno lordo complessivo sarebbe del 57,5% in 10 anni, circa il 20% lordo in più in 10 anni rispetto al BTP pari durata.
Sebbene i due scenari-limite siano tecnicamente possibili, è davvero difficile pensare che si possano realmente verificare. In termini percentuali, la loro probabilità di concretizzazione è prossima allo zero.
Taglio minimo di 1.000 € per il bond UniCredit con cedola a 5,75% il primo anno
Per il piccolo investitore, quindi, la vera sfida insita nel bond sta tutta nel futuro trend dei tassi di interesse. Se restassero alti o medio-alti a lungo, la cedola annua si piazzerebbe nella parte alta della forchetta, fermo restando che oltre il 5,75% non andrebbe mai. In caso di scenari alquanto avversi, invece, resterebbe in piedi la protezione del floor a tutela del capitale.
Infine restano integre tutte le altre considerazioni da fare per ogni investimento in corporate bond. Quali?
La prima rimanda al rischio emittente, ossia il rischio che nel mentre e/o a scadenza UniCredit non sia in grado di onorare le cedole o rimborsare il capitale.
L’altro è il rischio mercato, come per gli altri bond. La quotazione in offerta a 100, il prezzo di emissione, è sicura dal 15/01 al 05/02, poi i corsi seguiranno le loro dinamiche in base all’andamento del mercato. Per cui in futuro i prezzi sul mercato andranno sopra e sotto cento in base alle dinamiche delle variabili che hanno impatto sui corsi.
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