Il governo ha confermato la riduzione della tampon tax: con un intervento in legge di Bilancio l’aliquota sugli assorbenti e sui beni legati al ciclo mestruale scende al 10%. Quanto si risparmierà?
La tampon tax scende dal 22% al 10%. Il governo ha deciso di ridurre l’aliquota sui prodotti per l’igiene femminile, come confermato in conferenza stampa dal ministro dell’Economia Daniele Franco. Il taglio dell’Iva su questi prodotti è stato inserito nella legge di Bilancio 2022.
Finora l’Iva sugli assorbenti in Italia era al 22%, venendo quindi considerata alla pari dei prodotti di lusso. La manovra conferma quindi quanto già emerso dal documento programmatico di bilancio: nella bozza della legge di Bilancio, all’articolo 4, si fa infatti riferimento ai “prodotti assorbenti e tamponi destinati alla protezione dell’igiene femminile” modificando l’aliquota e passandola al 10%.
L’aliquota sui prodotti legati al ciclo mestruale cambia quindi dopo quasi 50 anni: l’Iva al 22% era stata introdotta da una legge del 1973. Per anni in Parlamento è stata portata avanti una battaglia per equiparare gli assorbenti ai beni di prima necessità con aliquota al 4%, come per esempio avviene per i prodotti alimentari.
Le richieste parlamentari finora non avevano trovato ascolto, se non per una riduzione limitata ai prodotti compostabili. Con l’intervento in manovra l’aliquota scende invece al 10%, salvo ulteriori interventi in sede di conversione parlamentare in legge. Vediamo come funziona la tampon tax in Europa, quanto potrebbe costare allo Stato questo taglio e quanto si potrà risparmiare per ogni donna.
La tampon tax negli altri Paesi europei
La situazione dell’Italia è diversa da quella di tanti altri Paesi europei. L’Irlanda, per esempio, ha azzerato l’imposta già nel 2006. In Francia l’aliquota è del 5,5%, in Portogallo e nei Paesi Bassi del 6%. Nel Regno Unito era al 5% ma da gennaio è stata azzerata (dopo la Brexit).
L’Ue pretende che l’imposta debba essere equiparata a quella dei beni di prima necessità ma non permette il suo azzeramento. In Italia, comunque, l’aliquota a oggi è - fino alla conversione in legge della manovra - molto distante da quella dei beni di prima necessità (22% invece del 4%).
A quali prodotti si applica la tampon tax
La cosiddetta tampon tax viene applicata a tutti i period products: assorbenti interni ed esterni, tamponi, coppe, spugne mestruali. Ma anche ad altri prodotti in cellulosa monouso ritenuti simili.
Quanto costano gli assorbenti e quanto sarebbe il risparmio
Una proposta di legge del 2018, presentata da Enza Bruno Bossio, ha provato anche a quantificare la cifra spesa da una donna per assorbenti e costi legati al ciclo. Citando una ricerca si partiva dal presupposto che una donna in media ha 456 cicli mestruali nel corso della sua vita, corrispondenti a 2.280 giorni e 6,25 anni.
La spesa stimata è quindi di 1.704 euro a testa solamente per gli assorbenti. Se andiamo ad aggiungere tutti i prodotti come i medicinali e gli anticoncezionali questa cifra sale fino a 15mila euro. Altre stime dicono che la spesa annua a testa per ogni donna in assorbenti sia tra i 70 e i 126 euro.
Prendendo in considerazione queste cifre il risparmio annuale per ogni donna - solamente per gli assorbenti - potrebbe andare dai 10 ai 15 euro in base alla spesa effettiva.
Quanto costa tagliare la tampon tax
Considerando i vincoli Ue esistenti la tampon tax non verrà abolita in Italia ma la sua aliquota dovrebbe scendere al 10%. Per capire quale possa essere il costo di quest’operazione si può far riferimento all’emendamento alla manovra presentato lo scorso anno da Laura Boldrini: il governo in quel caso si era opposto perché considerava l’intervento troppo costoso.
Secondo le stime del Mef per far scendere l’aliquota dal 22% al 5% (questa l’aliquota prevista in quella proposta) servirebbero almeno 300 milioni di euro. Un’altra stima era stata effettuata nel 2019 e prendeva in considerazione proprio un taglio al 10% dell’aliquota: la spesa preventivata per le casse dello Stato era di poco superiore ai 210 milioni.
Dove oggi non si paga la tampon tax in Italia
In Italia esistono già alcune iniziative con l’obiettivo di abolire o ridurre la tampon tax. Le farmacie comunali di Firenze, per esempio, hanno portato l’aliquota al 4% dopo una decisione del consiglio comunale in tal senso. In questo caso viene applicato uno sconto del 18% sul prezzo finale che permette quindi di ridurre l’aliquota.
Nel comune di Fiumicino è stato stretto un accordo con le farmacie comunali per vendere gli assorbenti a prezzi calmierati. Nelle scuole superiori viene anche garantita una fornitura gratuita annuale di assorbenti. Ci sono poi tante iniziative locali o prese da singoli attività. Per esempio la Coop ha applicato per una settimana uno sconto del 22% su tutti gli assorbenti. E non si tratta di un caso isolato.
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